Gallarate, 23 novembre 2025 – Una donna di 53 anni è stata aggredita e violentata all’alba di venerdì 21 novembre in via Pegoraro, a Gallarate, mentre si stava recando al lavoro. Il presunto aggressore, un uomo di 35 anni di origine gambiana, è stato arrestato dai carabinieri dopo una rapida e serrata indagine. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe confessato davanti al pubblico ministero, assumendosi la piena responsabilità.
Arrestato nel cassettone del letto: la svolta a poche ore dai fatti
La svolta è arrivata sabato mattina. I militari dell’Arma, sotto il coordinamento della Procura di Busto Arsizio, hanno fatto irruzione in un appartamento di via Torino, sempre a Gallarate. Dopo aver controllato tutte le stanze senza trovare tracce, hanno deciso di ispezionare il letto matrimoniale. Ed è lì, nascosto nel cassettone sotto le doghe, che hanno trovato il 35enne, ancora con gli abiti delle telecamere di sorveglianza, poco dopo l’aggressione. “Non ha detto una parola”, ha raccontato uno degli agenti. L’arresto è scattato intorno alle 11.30.
Immagini e testimonianze: il puzzle che ha incastrato il sospettato
Fondamentali sono state le immagini di videosorveglianza raccolte lungo il tragitto della vittima. Le telecamere mostrano un uomo aggirarsi vicino al parcheggio di via Pegoraro intorno alle 5 del mattino. Gli investigatori hanno incrociato queste immagini con le testimonianze di alcuni residenti e con il ritrovamento del cellulare della donna, abbandonato in un terreno privato vicino all’appartamento dove il sospettato si era rifugiato. Il 35enne, meccanico da tempo in Italia, vive a Gallarate con la moglie italiana e tre figli piccoli. “Abbiamo seguito ogni pista”, ha spiegato un investigatore, “e in meno di ventiquattro ore abbiamo chiuso il cerchio”.
La confessione davanti al pm: “Ha ammesso tutto, senza scuse”
Dopo l’arresto, l’uomo è stato portato in caserma e poi trasferito nel carcere di Busto Arsizio. Davanti al pubblico ministero, assistito dal suo avvocato, Camillo Ferioli, ha confessato, piangendo. “Ha confermato tutto”, ha detto il legale al termine dell’interrogatorio. Fonti giudiziarie riferiscono che la confessione è stata dettagliata, senza tentativi di giustificazione.
L’aggressione: sorpresa alle spalle e violenza dietro una siepe
Secondo la prima ricostruzione, la donna stava andando verso la fermata dell’autobus quando è stata colpita alle spalle. L’uomo l’avrebbe picchiata più volte alla testa, poi l’ha trascinata dietro una siepe che delimita un’aiuola del parcheggio. Qui si sarebbe consumata la violenza sessuale. Finito l’atto, il 35enne è fuggito a piedi portando con sé il cellulare della vittima.
I soccorsi e le condizioni della donna
A lanciare l’allarme è stato un passante che ha visto la donna a terra intorno alle 5.15. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118, che l’hanno portata all’ospedale di Gallarate. I medici hanno riscontrato ferite compatibili con un’aggressione e hanno stabilito una prognosi di venti giorni. Poi la donna è stata trasferita alla clinica Mangiagalli di Milano per accertamenti e supporto psicologico.
Le accuse: violenza sessuale e lesioni aggravate
Il 35enne dovrà rispondere di violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Gli investigatori confermano che aveva precedenti solo per possesso di droga, ma nessun reato contro la persona. La Procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni.
La comunità sotto choc: “Vogliamo più sicurezza”
La notizia ha scosso i residenti della zona. In molti chiedono più controlli nelle ore di prima mattina, soprattutto in punti poco illuminati come via Pegoraro. “Non pensavamo potesse succedere da noi”, ha detto una commerciante del quartiere. Il Comune ha annunciato un incontro con le forze dell’ordine per valutare nuove misure di sicurezza.
L’inchiesta va avanti per chiarire ogni dettaglio e verificare eventuali responsabilità aggiuntive. Nel frattempo, la città resta sconvolta da quanto accaduto a pochi passi dal centro.
