Los Angeles, 24 novembre 2025 – Udo Kier, attore tedesco conosciuto in tutto il mondo, si è spento a 81 anni nella sua casa di Palm Springs, in California, dove viveva dal 1991. La notizia è stata confermata questa mattina dal suo agente. Nato a Colonia il 14 ottobre 1944, Kier ha costruito una carriera lunga più di cinquant’anni, lavorando con registi di spicco sia in Europa che negli Stati Uniti. Il suo volto unico è diventato un simbolo del cinema d’autore e non solo.
Da Colonia a Hollywood: la storia di un attore senza confini
Cresciuto nella Germania del dopoguerra, Udo Kier ha iniziato a recitare negli anni Sessanta, ma il vero salto lo ha fatto all’inizio degli anni Settanta. Fu Andy Warhol a sceglierlo per i ruoli principali in “Frankenstein” (1973) e “Dracula” (1974), due film che segnarono il movimento underground di New York. “Con Warhol non c’erano regole, era tutto un altro mondo”, aveva raccontato Kier in un’intervista del 2018. Da lì la sua carriera ha preso un percorso internazionale, oscillando tra Berlino e Los Angeles, tra produzioni indipendenti e grandi film.
Negli Stati Uniti, Kier si è costruito una reputazione solida come caratterista. Nel 2020 ha ricevuto la stella sulla Walk of the Stars di Palm Springs, un premio riservato a chi ha lasciato un’impronta nel panorama artistico locale. “Palm Springs è diventata la mia casa”, aveva detto durante la cerimonia, circondato da amici e colleghi.
Accanto ai grandi del cinema europeo
Nonostante il successo in America, Kier non ha mai abbandonato il cinema europeo. In Germania ha lavorato con registi come Werner Herzog e Fatih Akin, portando sullo schermo personaggi spesso inquieti e fuori dagli schemi. Ma è stato soprattutto il rapporto con Lars von Trier a cambiare le carte in tavola: da “Dogville” (2003), con Nicole Kidman, fino a “Melancholia” (2011) e “Nymphomaniac” (2013), Kier è diventato un volto fisso nel mondo visionario del regista danese.
“Lars mi ha sempre dato ruoli che mi mettevano alla prova”, aveva detto l’attore al Festival di Cannes nel 2011. “Con lui sul set non sai mai cosa aspettarti”. La sua capacità di passare dal dramma al grottesco lo ha reso un interprete molto richiesto anche da registi come Gus Van Sant e Dario Argento.
Volto noto del cinema di genere e dei grandi successi
Non solo cinema d’autore: Udo Kier è riuscito a reinventarsi anche nei blockbuster di Hollywood. Nel 1994 è apparso in “Ace Ventura – L’acchiappanimali”, insieme a Jim Carrey, mentre nel 1998 ha avuto un ruolo importante in “Blade”, con Wesley Snipes. “Mi piace sorprendere il pubblico”, ripeteva spesso. “Non voglio essere messo in un solo ruolo”.
Ha recitato in oltre 200 film e serie tv. Un percorso segnato da scelte coraggiose, ma anche da una buona dose di ironia sul suo mestiere. “Recitare è come cambiare pelle ogni volta”, spiegava Kier. “E io ho sempre amato trasformarmi”.
Una vita privata riservata e un impegno sincero
Pur mantenendo la riservatezza, Udo Kier non si è mai tirato indietro quando si trattava di parlare di diritti civili. Ha parlato apertamente della sua omosessualità in un tempo in cui farlo era rischioso. In un’intervista del 2019 al settimanale tedesco “Der Spiegel”, raccontava: “Per la mia generazione, chi entrava in un bar per omosessuali doveva guardarsi intorno, accertarsi che nessuno lo vedesse”. Una testimonianza che parla non solo della sua vita, ma di un’epoca intera.
Negli ultimi anni, Kier si è dedicato anche alla pittura e alla fotografia, esponendo le sue opere tra Los Angeles e Berlino. Amava fare lunghe passeggiate nel deserto californiano e prendere un caffè all’aperto lungo Palm Canyon Drive.
Addio a un attore unico nel suo genere
Con la morte di Udo Kier, il cinema internazionale perde una delle sue figure più originali e imprevedibili. Un attore capace di attraversare generi e continenti senza mai perdere sé stesso, che lascia un vuoto difficile da colmare. I funerali si terranno nei prossimi giorni a Palm Springs, in forma privata, come richiesto dalla famiglia.
