Milano, 24 novembre 2025 – L’euro apre la settimana con un timido rialzo sui mercati valutari. Questa mattina, i dati delle principali piattaforme di trading mostrano un cambio a 1,1524 dollari, con un incremento dello 0,09% rispetto alla chiusura di venerdì. La moneta unica si rafforza anche contro lo yen giapponese, attestandosi a 180,5600 yen, in crescita dello 0,24%. Tra le 9 e le 10 del mattino, il movimento riflette le attese degli operatori dopo una settimana segnata da dati macroeconomici contrastanti e nuove indicazioni dalla Banca Centrale Europea.
Euro in lieve rialzo: i numeri della mattina
Secondo le piattaforme EBS e Reuters, il valore dell’euro sul dollaro è rimasto stabile nelle prime ore di scambi, con oscillazioni minime. Gli operatori raccontano che il cambio si è mosso in un intervallo stretto, tra 1,1510 e 1,1530, senza grandi scossoni. “Il mercato aspetta i prossimi dati sull’inflazione nell’area euro”, spiega un analista di una banca milanese, sottolineando come la prudenza domini ancora tra gli investitori.
Sul fronte asiatico, invece, la moneta unica ha guadagnato terreno contro lo yen, anche grazie a dati macro giapponesi più deboli del previsto. Il cambio euro/yen ha raggiunto quota 180,5600 nelle prime battute, segnando un +0,24%. “La debolezza dello yen continua a spingere l’euro”, commenta un trader dalla City di Londra.
Perché l’euro si rafforza
Dietro questo lieve rafforzamento dell’euro ci sono diversi elementi. Prima di tutto, le parole della presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che venerdì a Francoforte ha ribadito la necessità di mantenere un atteggiamento prudente sui tassi d’interesse. “Terremo sotto controllo i dati sull’inflazione”, ha detto, lasciando intendere che non ci saranno tagli imminenti ai tassi.
Questi segnali hanno ridato fiducia agli investitori nella stabilità della moneta unica. Intanto, dall’altra parte dell’Atlantico, la Federal Reserve ha fatto capire che i tassi rimarranno fermi ancora per qualche mese, in attesa di segnali più chiari dal mercato del lavoro e dai consumi. Una situazione che ha alleggerito la pressione sul cambio euro/dollaro, favorendo un piccolo guadagno per l’euro.
Mercati cauti, attesa per i prossimi dati
In Europa, le reazioni sui mercati finanziari sono state contenute. A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib ha aperto con un lieve rialzo (+0,2%), mentre le principali borse europee hanno segnato piccoli guadagni senza grandi scossoni. Gli operatori restano cauti: “Il mercato valutario è in stand-by”, spiega un gestore di fondi di Francoforte, “solo nuovi dati macro potranno dare una direzione più chiara ai cambi”.
Gli analisti delle grandi banche prevedono che l’euro possa restare sopra quota 1,15 dollari nelle prossime sedute, a meno di sorprese legate all’inflazione o a dichiarazioni delle banche centrali. “La volatilità è bassa”, aggiunge un esperto di Société Générale, “ma non escludiamo movimenti più forti se arrivassero novità dal fronte geopolitico o economico”.
Scenario globale e nervosismo degli investitori
Il quadro internazionale resta incerto. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina pesano sulle prospettive di crescita globale. Nell’area euro, l’attenzione è puntata sui dati della produzione industriale e dei consumi delle famiglie. In Giappone, la debolezza dello yen è stata accentuata da dati sul Pil che hanno deluso le aspettative per il terzo trimestre 2025.
In questo clima, gli investitori preferiscono muoversi con cautela. “Non ci sono segnali di cambiamento immediato”, confida un operatore della Borsa di Milano poco dopo l’apertura. Solo allora si capirà se il trend dell’euro potrà consolidarsi o se prevarranno nuove spinte al ribasso.
Per ora, la moneta unica resta stabile sopra quota 1,15 dollari e 180 yen: piccoli segnali che raccontano un mercato ancora alla ricerca di una direzione.
