Monaco di Baviera, 24 novembre 2025 – L’Indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, ha segnato un nuovo calo a novembre, scendendo a 88,1 punti rispetto agli 88,4 di ottobre. Il dato, reso noto stamattina dall’Istituto Ifo di Monaco, ha sorpreso gli analisti. Gli economisti infatti si aspettavano un leggero miglioramento, con una stima intorno a 88,5 punti. È un chiaro segnale delle difficoltà che sta attraversando il settore produttivo tedesco in un momento di forte incertezza economica.
La fiducia delle imprese tedesche resta sotto pressione
L’Ifo parla di un clima tra le aziende segnato da “cautela e attese prudenti” per i prossimi mesi. Il direttore dell’istituto, Clemens Fuest, ha detto chiaramente: “Le imprese vedono la situazione attuale come debole e non si aspettano miglioramenti rapidi”. Un ritratto fedele dello stato d’animo degli imprenditori tedeschi, che devono fare i conti con una domanda interna debole e un quadro internazionale complicato.
Il dato di novembre si inserisce in una serie di rilevazioni che da tempo mostrano segnali di stagnazione. L’Indice Ifo è uno dei principali indicatori dell’economia tedesca. Ogni mese viene calcolato sulla base di un sondaggio che coinvolge circa 9.000 aziende nei settori manifatturiero, servizi, commercio e costruzioni. L’ultima rilevazione è stata fatta tra il 4 e il 21 novembre.
Cosa pesa sulla frenata: domanda debole e incertezze globali
Gli esperti sottolineano come la domanda interna fiacca, insieme alle tensioni geopolitiche e all’aumento dei costi dell’energia, stia condizionando le aspettative delle aziende. “Le imprese tedesche sono caute sia sugli ordini futuri sia sugli investimenti”, ha detto Klaus Wohlrabe, responsabile economico dell’Ifo, a margine della pubblicazione. Per lui, “l’incertezza legata ai conflitti internazionali e alle politiche restrittive della Banca Centrale Europea continua a frenare la voglia di rischiare”.
Non solo. La Germania, che tradizionalmente è il motore industriale d’Europa, soffre anche per il calo delle esportazioni verso Cina e Stati Uniti. “Le esportazioni sono sotto pressione”, ha ammesso Wohlrabe, “e questo si riflette negativamente sulle valutazioni delle imprese”.
Mercati in tensione e reazioni dal governo
La diffusione dell’Indice Ifo ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. Stamattina il Dax di Francoforte ha aperto in leggero calo, con gli investitori che aspettano i prossimi dati macroeconomici. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha commentato a Berlino: “Siamo consapevoli delle difficoltà che le nostre imprese stanno vivendo. Il governo sta lavorando per sostenere la competitività e incoraggiare gli investimenti”.
Secondo fonti ministeriali, sono in arrivo nuove misure per alleggerire il carico fiscale sulle aziende e per spingere la transizione verso l’energia pulita. Tuttavia, come ha ricordato Habeck, “ci vorrà tempo prima che queste riforme si traducano in effetti tangibili sull’economia reale”.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Gli economisti restano prudenti sulle prospettive della Germania per il 2026. “Non prevediamo una ripresa veloce”, ha spiegato Carsten Brzeski, capo economista di ING Germany. “La combinazione di domanda debole, costi alti e incertezza globale peserà almeno fino alla primavera”. Per Brzeski, solo una ripresa degli investimenti pubblici e privati potrà invertire la rotta.
Nel frattempo, tra le imprese regna l’attesa. “Stiamo rimandando alcune decisioni sugli investimenti”, ha raccontato il direttore finanziario di una media azienda manifatturiera di Stoccarda. “Il clima non è dei migliori e preferiamo aspettare segnali più chiari”.
Un indicatore chiave per tutta l’Europa
L’andamento dell’Indice Ifo non interessa solo la Germania. Il Paese resta il principale partner commerciale di molti Stati europei, Italia compresa. Una fiducia così debole tra le imprese tedesche può avere effetti sull’intera area euro.
Per ora, dicono gli analisti di Commerzbank, “non si vedono segnali di svolta”. La parola d’ordine resta prudenza. Solo nei prossimi mesi capiremo se la Germania riuscirà a superare questa fase di incertezza economica.
