Milano, 24 novembre 2025 – Questa mattina il prezzo dell’oro ha registrato una leggera flessione sui mercati internazionali delle materie prime, attirando l’attenzione di investitori e analisti. Alle 9.30, il Gold spot – cioè l’oro con consegna immediata – era scambiato a 4.052,10 dollari l’oncia, in calo dello 0,32% rispetto alla chiusura di ieri. Sul mercato dei futures, il contratto di febbraio (Comex) ha segnato 4.088,70 dollari l’oncia, con una perdita dello 0,66%. Dietro questo movimento, gli operatori vedono sia le incertezze economiche globali sia le recenti oscillazioni del dollaro.
Oro in calo: i numeri della mattina
La giornata è partita con prudenza. Il prezzo dell’oro spot si è mosso in un range stretto, tra 4.045 e 4.060 dollari l’oncia nelle prime ore. Gli operatori hanno notato una domanda più debole da parte degli investitori istituzionali, mentre alcuni fondi hanno preferito ridurre le proprie posizioni in attesa di nuovi dati economici dagli Stati Uniti. “Il mercato sta cercando di trovare un nuovo equilibrio dopo settimane di alta volatilità”, spiega un trader di Piazza Affari che segue da vicino il settore.
Cosa pesa sul prezzo: fattori globali
Secondo gli analisti di Goldman Sachs e UBS, il calo riflette soprattutto le attese su una possibile stabilizzazione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Il rafforzamento del dollaro nelle ultime sedute ha reso meno conveniente comprare oro per chi usa altre valute. “L’oro resta un bene rifugio, ma in questa fase paga il prezzo di un dollaro più forte e di una minore propensione al rischio”, commenta via mail un esperto di una banca d’investimento a Londra.
Mercato in attesa: reazioni e prospettive
Nel corso della mattinata, i volumi sulle principali piattaforme di trading sono rimasti sotto la media settimanale. Alcuni operatori parlano di un “mercato in attesa”, con molti investitori che preferiscono restare fermi fino ai dati sull’inflazione USA previsti per domani. “Solo dopo potremo vedere movimenti più decisi”, confida un broker milanese, ricordando che la volatilità dell’oro tende a salire nei giorni prima delle decisioni delle banche centrali.
Scenari internazionali e outlook
Il calo di oggi si inserisce in un quadro globale ancora incerto. Le tensioni in Medio Oriente e i timori per la crescita mondiale continuano a influenzare il sentiment degli investitori. Eppure, nonostante la flessione, molti analisti restano cautamente ottimisti sul medio termine. Un report del World Gold Council di ieri sottolinea che la domanda fisica di oro resta solida soprattutto in Asia, con Cina e India in prima linea, mentre la domanda finanziaria mostra segnali contrastanti.
Aspetti tecnici e voci dal settore
Dal punto di vista tecnico, il supporto per il Gold spot si trova tra i 4.030 e i 4.040 dollari l’oncia. Una rottura sotto questi livelli potrebbe aprire la strada a ulteriori ribassi, anche se molti trader ritengono che il prezzo abbia già assorbito gran parte delle notizie negative delle ultime settimane. “Il mercato è nervoso, ma non c’è panico”, dice un gestore di fondi specializzati in materie prime.
In chiusura: prudenza e attesa sul mercato
In sintesi, la giornata è partita all’insegna della cautela per i metalli preziosi. Il calo del prezzo dell’oro è il risultato di un mix di fattori: dal dollaro più forte alle attese sui dati economici USA. Gli operatori restano vigili, pronti a muoversi non appena arriveranno segnali chiari. Per ora, però, il mercato sembra voler prendere tempo, osservando ogni mossa dei grandi investitori internazionali.
