Milano, 24 novembre 2025 – Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto oggi sulla decisione della Corte dei Conti che, pochi giorni fa, ha bocciato il visto di legittimità al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Le sue parole sono arrivate durante l’evento “Italia Direzione Nord” alla Triennale di Milano, dove ha risposto alle domande dei giornalisti sullo stop imposto dalla magistratura contabile alla registrazione della delibera Cipess di agosto. “Aspettiamo di leggere le motivazioni della Corte, che dovrebbe consegnarle entro questa settimana. Appena le avremo, faremo tutte le nostre valutazioni”, ha detto Salvini, lasciando intendere che il governo non intende mollare la presa sul dossier.
La Corte dei Conti blocca il progetto: la reazione del governo
Venerdì scorso la Corte dei Conti ha annunciato il suo no al visto di legittimità sulla delibera Cipess, quella che avrebbe dovuto sbloccare i fondi per il Ponte sullo Stretto. Una decisione che ha sorpreso sia il Ministero delle Infrastrutture sia la società Stretto di Messina Spa, incaricata dei lavori. Da fonti vicine alla Corte emergono “criticità procedurali” e dubbi sulla copertura finanziaria. I dettagli, però, saranno resi noti solo nei prossimi giorni. “Solo allora potremo capire come muoverci”, ha spiegato Salvini, aggiungendo che “se tutti spingono nella stessa direzione, puntiamo ad aprire i cantieri a inizio anno”.
Il nodo del visto di legittimità e i tempi a rischio
Il visto di legittimità della Corte dei Conti è un passaggio obbligato per far partire i lavori. Senza quel via libera, i finanziamenti pubblici per la prima fase del progetto restano bloccati. Il governo aveva fissato l’apertura dei cantieri per l’inizio del 2026, ma la decisione della magistratura contabile rischia di far slittare tutto. “Non ci arrendiamo”, ha ribadito Salvini, facendo capire che il ministero è pronto a rispondere punto su punto alle critiche sollevate. Fonti interne confermano che si sta già lavorando a una relazione tecnica per integrare la documentazione.
Reazioni dal territorio: attesa e tensioni
Lo stop al progetto ha scatenato reazioni diverse tra le amministrazioni locali. A Messina, il sindaco Federico Basile ha chiesto “chiarezza e tempi certi”, ricordando che la città aspetta da decenni un collegamento stabile con la Calabria. Dall’altra sponda, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto si è detto “fiducioso in una soluzione rapida”. Il governatore siciliano Renato Schifani ha esortato il governo a “non perdere altro tempo”. Sul fronte opposto, alcune associazioni ambientaliste hanno accolto con favore la decisione della Corte, chiedendo una “valutazione più approfondita degli impatti ambientali e sociali”.
Ponte sullo Stretto, il dibattito politico si riaccende
Il caso del Ponte sullo Stretto torna così a infiammare il dibattito politico nazionale. Alla Triennale, diversi esponenti dell’opposizione hanno attaccato la gestione del dossier da parte del governo Meloni. La capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Chiara Braga, ha parlato di “ennesima prova di improvvisazione”, mentre Giuseppe Conte (M5S) ha invitato a “concentrare le risorse su infrastrutture davvero utili”. Salvini, dal canto suo, ha difeso la scelta del governo: “Il Ponte è un’opera fondamentale per l’Italia e per l’Europa”, ha sottolineato davanti ai cronisti.
Aspettando le motivazioni ufficiali
Nei prossimi giorni sono attese le motivazioni ufficiali della Corte dei Conti, che dovranno chiarire i punti critici riscontrati nella documentazione del Ministero. Solo allora si capirà se il governo potrà tornare alla carica con integrazioni o se servirà un nuovo passaggio parlamentare. Nel frattempo, i lavori restano fermi. “Siamo pronti a fare tutto il necessario per sbloccare il progetto”, ha concluso Salvini, lasciando aperta la porta a un confronto istituzionale nelle settimane a venire.
