Spread Btp-Bund: stabilità a 75 punti, ma cosa ci riserva il futuro?

Spread Btp-Bund: stabilità a 75 punti, ma cosa ci riserva il futuro?

Spread Btp-Bund: stabilità a 75 punti, ma cosa ci riserva il futuro?

Giada Liguori

Novembre 24, 2025

Roma, 24 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha iniziato la giornata stabile a 75 punti base, confermando la fiducia dei mercati dopo la decisione di Moody’s di migliorare il rating sovrano dell’Italia. Il dato, rilevato nelle prime ore sui terminali finanziari di Piazza Affari, arriva in un momento di grande attenzione degli investitori verso il debito pubblico italiano e le prospettive economiche del Paese.

Moody’s alza il rating dell’Italia: un segnale di fiducia

Nella notte Moody’s ha deciso di alzare il rating sovrano dell’Italia da Baa3 a Baa2, mantenendo un outlook stabile. Una scelta che, secondo gli esperti sentiti da alanews.it, riflette “una maggiore fiducia nella capacità del governo di gestire il debito e sostenere la crescita”. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato a margine di un incontro a via XX Settembre: “È un segnale importante, che premia la serietà delle nostre politiche di bilancio”.

Titoli di Stato, rendimenti in lieve calo

Sul fronte dei rendimenti, il Btp decennale è sceso al 3,44%, rispetto al 3,47% della chiusura di ieri. Un segno, per gli operatori, di una domanda solida per i titoli italiani. Anche il rendimento del Bund tedesco ha registrato un leggero calo, attestandosi al 2,69%. “Il differenziale resta contenuto – spiega un trader di una banca d’investimento milanese – e questo aiuta a mantenere una percezione di stabilità finanziaria”.

Mercati prudenti ma ottimisti

La promozione di Moody’s è stata accolta con un cauto ottimismo. In apertura, Piazza Affari ha mostrato un andamento tranquillo, con l’indice Ftse Mib poco sopra la parità. “Gli investitori stanno ancora valutando l’impatto della decisione nel medio termine”, racconta un gestore di fondi obbligazionari. Secondo fonti di Borsa Italiana, i volumi di scambio nelle prime ore sono rimasti nella media, senza particolari scossoni.

Europa e convergenza: l’Italia inizia a guadagnare terreno

Sul fronte internazionale, il Bund decennale tedesco resta il punto di riferimento per la solidità dell’Eurozona. Ma la riduzione dello spread tra titoli italiani e tedeschi viene vista dagli osservatori come un segnale di avvicinamento. “L’Italia sta beneficiando di una fase di relativa calma sui mercati obbligazionari europei”, nota un analista di una società di rating internazionale.

Un respiro per il debito pubblico

Il calo dei rendimenti dà un po’ di respiro al Tesoro, che nei prossimi mesi dovrà affrontare nuove emissioni per rifinanziare parte del debito in scadenza. Il Ministero dell’Economia prevede collocamenti per circa 400 miliardi di euro nel 2025. “Un costo del debito più basso significa meno pressione sui conti pubblici”, sottolinea una fonte vicina al MEF. Restano però le incognite legate all’andamento dell’economia e alle mosse della Banca Centrale Europea.

BCE, il nodo tassi resta aperto

Sullo sfondo, la politica monetaria della BCE tiene alta l’attenzione. Christine Lagarde, presidente dell’istituto di Francoforte, ha ribadito ieri che “la lotta all’inflazione resta prioritaria”, lasciando intendere che al momento non sono previsti tagli ai tassi. Una posizione che potrebbe continuare a influenzare i rendimenti dei titoli di Stato nei prossimi mesi.

In chiusura: fiducia ma con cautela

In sintesi, la giornata si apre con segnali positivi per l’Italia nei mercati obbligazionari. La promozione di Moody’s e lo spread stabile a 75 punti base confermano la fiducia degli investitori internazionali nella tenuta dei conti pubblici. Resta da capire se questo clima reggerà nelle prossime settimane, in un quadro globale ancora molto incerto.