Amsterdam, 25 novembre 2025 – ABN Amro ha annunciato oggi un piano di ristrutturazione che porterà al taglio di quasi il 20% del personale entro il 2028. Questo significa circa 5.200 posti di lavoro a tempo pieno in meno. La decisione, presentata dalla nuova amministratrice delegata Marguerite Berard, ha l’obiettivo di rafforzare la redditività e mantenere la banca olandese competitiva in un mercato sempre più difficile.
Tagli al personale: cosa cambia davvero
La banca ha spiegato che la riduzione del personale sarà completata entro tre anni. Circa la metà dei posti tagliati, 2.600, spariranno naturalmente con i pensionamenti e le dimissioni. Per l’altra metà, invece, si procederà con uscite dirette. Nel solo 2025, ABN Amro ha già eliminato più di 1.000 posti. “Serve fare di più per migliorare i nostri risultati e restare competitivi”, ha detto Berard durante la presentazione, sottolineando la necessità di avere un’organizzazione più snella e funzionale.
Il mercato premia la strategia
La reazione della Borsa di Amsterdam non si è fatta attendere: le azioni di ABN Amro sono salite di oltre il 5% nel corso della giornata. Un rialzo che fa parte di un trend positivo, con il titolo che da inizio anno ha guadagnato circa l’86%. Gli investitori sembrano apprezzare la scelta di tagliare i costi e puntare a una gestione più efficiente.
Obiettivi finanziari chiari e ambiziosi
Il nuovo piano industriale punta a risultati precisi: una redditività del capitale (ROE) di almeno il 12%, la distribuzione fino al 100% del capitale generato agli azionisti tra il 2026 e il 2028, un rapporto costi/ricavi (cost/income) sotto il 55%, ricavi sopra i 10 miliardi di euro e un coefficiente patrimoniale CET1 oltre il 13,75%. Berard ha definito questi obiettivi “realistici ma sfidanti”, necessari per rispondere alle pressioni del mercato e delle normative che pesano su tutto il settore bancario europeo.
Addio ad Alfam: la divisione prestiti va a Rabobank
Nel corso della riorganizzazione, ABN Amro ha annunciato anche la vendita di Alfam, la divisione dedicata ai prestiti personali, al gruppo Rabobank. L’operazione dovrebbe chiudersi nel terzo trimestre del 2026. La banca spiega che questa mossa permetterà di concentrare le risorse sulle attività principali e di semplificare la struttura del gruppo.
Le parole di Berard: pragmatismo e sostegno ai dipendenti
Marguerite Berard, alla guida del gruppo da pochi mesi, ha ribadito l’importanza di “un approccio pragmatico” per affrontare le sfide del settore. “Solo con una struttura più agile potremo garantire risultati sostenibili nel tempo”, ha detto ai giornalisti ad Amsterdam. Ha inoltre assicurato che saranno messe in campo misure per accompagnare i dipendenti coinvolti, con programmi di riqualificazione e supporto.
Un settore in trasformazione
Il mondo bancario europeo sta cambiando rapidamente: digitalizzazione, margini sotto pressione e nuove regole mettono alla prova gli istituti. In questo scenario, la scelta di ABN Amro di puntare su efficienza e ritorni per gli azionisti segue la strada già imboccata da altri grandi nomi del settore. Alcuni analisti olandesi parlano di “passo necessario per restare sul pezzo”, anche se restano preoccupazioni per l’impatto sociale dei tagli.
Prossimi passi e incognite
La banca ha promesso che nei prossimi mesi definirà i dettagli operativi, lavorando a stretto contatto con i sindacati. Intanto il mercato sembra premiare la svolta della nuova gestione. Resta da vedere se gli obiettivi saranno raggiunti nei tempi previsti e quale sarà l’impatto reale sull’occupazione nei Paesi Bassi.
