Milano, 25 novembre 2025 – Le Borse europee hanno chiuso oggi in rialzo, spinte dal buon andamento di Wall Street e da segnali più tranquilli arrivati dai colloqui di Ginevra sull’Ucraina. Solo Milano ha fatto eccezione, chiudendo in calo dello 0,7%, un risultato influenzato dallo stacco delle cedole di dodici società, dieci delle quali nel paniere Ftse Mib. Nel resto d’Europa, invece, si è respirato un clima più positivo: Madrid ha guadagnato l’1%, Francoforte lo 0,7%, mentre Londra e Parigi hanno chiuso in lieve rialzo, entrambe a +0,12%.
Borse europee in rialzo grazie a Ginevra
La giornata è stata segnata dagli occhi puntati sui negoziati di Ginevra sul conflitto in Ucraina. Subito dopo le notizie dai colloqui, i mercati hanno reagito: il Dow Jones ha chiuso con un +0,68%, il Nasdaq ha fatto ancora meglio, salendo del 2,28%. “Il clima resta incerto, ma si avverte un cauto ottimismo”, ha commentato un analista di una grande banca milanese. A differenza degli altri, Piazza Affari ha sofferto, soprattutto per motivi tecnici legati ai dividendi.
Milano zavorrata dallo stacco cedole
A pesare su Piazza Affari è stato soprattutto il calendario dei dividendi. Tra le società coinvolte ci sono nomi noti come Eni (-0,51%), Banco Bpm (+0,83%), Bper (+0,1%), Intesa Sanpaolo (+0,42%), Mediobanca (+1%), Poste Italiane (-0,1%), Terna (-0,51%) e Unicredit (+0,54%). “Era una giornata che gli investitori aspettavano da tempo”, ha raccontato un trader di via Turati. Alla fine, il calo del listino principale riflette più movimenti tecnici che vere vendite.
Dati economici più deboli del previsto
Sul fronte dell’economia, i numeri pubblicati oggi non hanno dato grande fiducia. In Germania, l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese è sceso a 88,1 punti, sotto le attese degli analisti. Negli Stati Uniti, l’indice della Fed di Dallas è passato da -5 a -10,4 punti. “Sono segnali chiari di un rallentamento in corso”, ha commentato un economista tedesco alla stampa locale.
Energia: gas in calo, petrolio in ripresa
Nel mercato delle materie prime, il prezzo del gas naturale europeo ha perso l’1,37%, scendendo a 29,77 euro per megawattora, il livello più basso da maggio 2024. In controtendenza il petrolio: il Wti ha guadagnato lo 0,47%, chiudendo a 58,33 dollari al barile. “Il mercato energetico resta molto volatile”, ha spiegato un operatore della City di Londra.
Valute e spread: euro stabile, Btp in ripresa
Sul fronte delle valute, il dollaro si è indebolito fino a 86,78 centesimi di euro, stabilizzandosi poi a 76,32 penny contro la sterlina. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è sceso a 74,8 punti base: il rendimento del decennale italiano è calato al 3,44% (-1,4 punti), quello tedesco al 2,7% (-0,7 punti), mentre il titolo francese si è fermato al 3,45% (-2,4 punti). “Segnali di fiducia verso i titoli di Stato dell’area euro”, ha osservato un gestore romano.
Titoli in primo piano: difesa in calo, Stellantis vola
Tra i titoli, il settore della difesa ha sofferto, penalizzato dalle prospettive di distensione emerse dai colloqui svizzeri: la svedese Saab ha perso il 5,5%, l’italiana Leonardo il 2,3%. In controtendenza, invece, Stellantis ha guadagnato il 3,62% dopo aver annunciato un aumento della produzione della nuova Citroën C3, grazie a ordini superiori alle aspettative. “La domanda ci ha sorpreso”, hanno fatto sapere fonti interne al gruppo.
In sintesi, anche se non sembra, la giornata sui mercati europei si è chiusa con più segni positivi che negativi, fatta eccezione per alcune questioni tecniche. Gli occhi restano puntati sulle prossime mosse diplomatiche e sui dati economici in arrivo nei prossimi giorni.
