Chiara Ferragni torna in aula per il Pandoro gate: oggi si decide il suo destino

Chiara Ferragni torna in aula per il Pandoro gate: oggi si decide il suo destino

Chiara Ferragni torna in aula per il Pandoro gate: oggi si decide il suo destino

Matteo Rigamonti

Novembre 25, 2025

Milano, 25 novembre 2025 – Chiara Ferragni è tornata stamattina in tribunale a Milano per la seconda udienza del processo noto come Pandoro Gate. L’influencer è imputata per truffa aggravata legata alle campagne pubblicitarie del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua. I pm Cristian Barilli ed Eugenio Fusco hanno chiesto una condanna a un anno e otto mesi. L’accusa sostiene che Ferragni abbia guadagnato in modo illecito da una presunta pubblicità ingannevole. Il prossimo appuntamento in aula è fissato per il 19 dicembre, quando parlerà la difesa.

Ferragni in aula: “Abbiamo sempre agito in buona fede”

«Abbiamo sempre fatto tutto in buona fede, nessuno di noi ha lucrato», ha detto Ferragni ai giudici, con voce ferma ma visibilmente provata. L’influencer, già presente alla prima udienza tre settimane fa, è arrivata presto anche oggi, intorno alle 8.15, per evitare il caos delle telecamere e dei curiosi. Al termine dell’udienza ha ringraziato chi era presente: «Grazie per l’attenzione, grazie di essere qui. È un momento difficile per me, spero capirete se non voglio aggiungere altro. Andiamo avanti». Poche parole, davanti a una folla di cronisti e fotografi che seguono la vicenda da settimane.

La battaglia delle parti civili e le cifre in gioco

Il giudice Ilio Mannucci Pacini dovrà decidere se accogliere la richiesta dell’associazione La casa del consumatore di entrare come parte civile nel processo. È l’ultima istanza rimasta dopo che altre parti, tra cui una donna di 76 anni che si era detta truffata dalla pubblicità, hanno chiuso con accordi transattivi. Per evitare questo, Ferragni aveva offerto 5 mila euro, ma l’associazione l’ha giudicata una cifra «irrisoria» rispetto ai guadagni contestati. Secondo i legali, la somma non rispecchia l’impatto economico e mediatico dell’operazione.

Le accuse: guadagni illeciti e beneficenza solo parziale

Secondo i pm, che hanno lavorato con il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, tra il 2021 e il 2022 Ferragni avrebbe incassato circa 2,2 milioni di euro vendendo prodotti pubblicizzati come interamente destinati alla beneficenza. In realtà, dicono gli inquirenti, solo una parte minima è stata devoluta. La difesa, affidata agli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, nega ogni illecito e ricorda che Ferragni ha già effettuato donazioni per un totale di 3,4 milioni di euro.

Chi sono gli altri imputati e cosa succede adesso

Con Ferragni sul banco degli imputati ci sono anche Fabio Damato, ex collaboratore, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Entrambi hanno annunciato che chiederanno il rito abbreviato. Solo dopo questa fase i pm faranno le repliche finali. La sentenza è attesa per gennaio 2026. Ma già il 19 dicembre si prevede uno scontro deciso tra accusa e difesa.

Fuori dal tribunale: attesa e tensione

Davanti al Palazzo di Giustizia, in corso di Porta Vittoria, fin dalle prime ore si sono radunati decine di curiosi e qualche sostenitore di Ferragni. «Siamo qui per vedere come andrà a finire», ha raccontato una giovane fan arrivata da Monza. L’atmosfera è tesa: in molti si chiedono quale effetto avrà questa vicenda sulla reputazione di Ferragni e sul mondo degli influencer in Italia.

Il caso Pandoro Gate continua a tenere acceso il dibattito pubblico, tra dubbi sulla trasparenza delle campagne benefiche e riflessioni sul ruolo delle star digitali. Per ora, la parola passa ai giudici.