Driscoll e i russi: progressi significativi nei colloqui di Abu Dhabi

Driscoll e i russi: progressi significativi nei colloqui di Abu Dhabi

Driscoll e i russi: progressi significativi nei colloqui di Abu Dhabi

Matteo Rigamonti

Novembre 25, 2025

Washington, 25 novembre 2025 – Lunedì sera e per tutta la giornata di martedì, il segretario americano Driscoll ha condotto una serie di incontri riservati con una delegazione russa ad Abu Dhabi, cercando una strada concreta verso una pace duratura in Ucraina. A confermare la notizia è stato il tenente colonnello Jeff Tolbert, portavoce del segretario, che ha parlato di “progressi” e di un clima “ottimista”, ma senza scendere nei dettagli. “Il segretario Driscoll è in costante contatto con la Casa Bianca”, ha aggiunto Tolbert, sottolineando come ogni sviluppo sia seguito da vicino a Washington.

Abu Dhabi, il silenzio sulle delegazioni

La scelta di Abu Dhabi come luogo dei colloqui non è un caso. Negli ultimi mesi, gli Emirati Arabi Uniti hanno giocato un ruolo sempre più importante come mediatori in diversi dossier internazionali, offrendo un ambiente neutro e discreto. Tuttavia, resta un mistero chi sia esattamente seduto al tavolo per la parte russa. Fonti diplomatiche americane, citate da Reuters, hanno ammesso che “la composizione precisa della delegazione russa non è stata resa pubblica”. Un dettaglio che alimenta dubbi e speculazioni sulla reale portata dell’iniziativa e su quanto spazio Mosca voglia lasciare nel negoziato.

Un’agenda piena e contatti con Kiev

Un funzionario statunitense ha riferito che il segretario Driscoll avrebbe dovuto incontrare anche funzionari ucraini sempre ad Abu Dhabi, per mantenere il dialogo aperto da entrambe le parti. Non è chiaro se questi incontri siano già avvenuti o siano ancora in programma nelle prossime ore. La presenza, anche indiretta, di Kiev viene vista dagli osservatori come un passaggio fondamentale per evitare che i negoziati diventino una trattativa a due tra Stati Uniti e Russia, escludendo chi è direttamente coinvolto nel conflitto.

Ottimismo cauto e silenzi pesanti

“Stiamo lavorando per una soluzione stabile e condivisa”, ha ripetuto Tolbert, senza però entrare nel merito delle proposte sul tavolo o delle eventuali concessioni da entrambe le parti. Il portavoce ha preferito puntare sul clima positivo: “I colloqui stanno andando bene e siamo ottimisti”. Nel gergo diplomatico, questo significa che restano ancora molti nodi da sciogliere, ma nessuno ha deciso di fermare il confronto. Solo più avanti, forse, si vedranno dettagli più concreti.

La Casa Bianca segue tutto da vicino

Il ruolo diretto della Casa Bianca – più volte sottolineato dal portavoce – conferma quanto sia delicata la questione. Negli ultimi mesi, l’amministrazione americana ha intensificato i tentativi di riaprire i canali con Mosca, soprattutto di fronte alle difficoltà sul campo per l’esercito ucraino e alle pressioni interne per una soluzione diplomatica. “Ogni passo viene condiviso con il presidente”, ha confidato una fonte vicina ai negoziatori, facendo capire che nessuna decisione sarà presa senza il via libera di Washington.

Reazioni e attese: tra speranze e dubbi

A Kiev, la notizia dei colloqui è stata accolta con prudenza. Un consigliere del presidente Zelensky, contattato durante la notte, ha spiegato che “ogni tentativo di fermare la guerra va valutato con attenzione, ma la priorità resta la sovranità dell’Ucraina”. A Mosca, invece, i media ufficiali hanno riportato la notizia senza commenti. In strada, sia a Washington che a Kiev, le reazioni oscillano tra speranza e scetticismo: “Ne parlano da mesi, ma la guerra continua”, ha detto Mark, 34 anni, impiegato nella capitale americana.

Prossimi passi: l’attesa per segnali concreti

Al momento non sono stati annunciati nuovi incontri pubblici né trapelate bozze di accordo. Secondo le prime ricostruzioni, i colloqui proseguiranno nei prossimi giorni ad Abu Dhabi o in altre sedi neutrali. La comunità internazionale osserva con attenzione: ogni piccolo spiraglio viene accolto come un segnale positivo, ma resta chiaro che la strada verso una vera pace in Ucraina è lunga e piena di ostacoli.