Fidanzatini aggrediti in auto a Roma: lei vittima di violenza, tre arresti ma il Dna non corrisponde all’accusato

Fidanzatini aggrediti in auto a Roma: lei vittima di violenza, tre arresti ma il Dna non corrisponde all'accusato

Fidanzatini aggrediti in auto a Roma: lei vittima di violenza, tre arresti ma il Dna non corrisponde all'accusato

Matteo Rigamonti

Novembre 25, 2025

Roma, 25 novembre 2025 – Una coppia di giovani è stata aggredita e derubata nella notte del 25 ottobre scorso al parco di Tor Tre Teste, nella periferia est di Roma. La ragazza, appena 18 anni, è stata anche vittima di violenza sessuale. Oggi la polizia ha annunciato l’arresto di tre sospettati, tutti cittadini marocchini, ma il caso è tutt’altro che chiuso: il DNA trovato sulla scena non corrisponde a quello dell’uomo riconosciuto dalla vittima come l’aggressore.

Notte di terrore a Tor Tre Teste

Gli investigatori della Squadra Mobile di Roma hanno ricostruito quei momenti drammatici. La coppia – lui 24 anni, lei 18 – aveva passato la serata con alcuni amici. Poco dopo le 23 si sono appartati in auto nel parcheggio del parco, ormai buio. A quel punto, almeno tre persone si sono avvicinate, hanno rotto un finestrino e hanno preso i cellulari dei due. La ragazza avrebbe gridato: “Il cellulare no, non prenderlo”.

In pochi secondi la situazione è precipitata. I malviventi hanno trascinato fuori il ragazzo, che è stato bloccato da due di loro. Un terzo ha invece trascinato fuori la ragazza e l’ha violentata. I due hanno cercato di reagire, urlando, ma la zona era isolata e poco illuminata. Nessuno è riuscito ad arrivare in tempo per aiutarli. Solo dopo la fuga degli aggressori, la coppia ha chiamato il 112 e ha denunciato quanto accaduto.

Fermati tre sospetti, ma il mistero resta

Le indagini sono partite subito. La Mobile ha raccolto le testimonianze dei ragazzi, ancora sotto shock, e ha esaminato l’auto. Sui vetri intatti sono state trovate impronte digitali che hanno portato a tre uomini di origine marocchina, già noti per reati contro il patrimonio.

Due di loro sono stati fermati nel quartiere Quarticciolo, non lontano dal luogo dell’aggressione. Il terzo è stato trovato nel Veneto, dove si era spostato qualche giorno dopo. La ragazza lo ha riconosciuto come l’autore della violenza. “Sono sicura che fosse lui”, avrebbe detto agli investigatori.

Il nodo del DNA che complica tutto

Ma c’è un problema. Gli esami sul materiale biologico raccolto hanno dato un risultato inaspettato: il profilo DNA non corrisponde né all’uomo indicato dalla ragazza, né agli altri due arrestati. Un elemento che rende la situazione più confusa.

Secondo fonti della Questura, gli aggressori potrebbero essere stati più di tre, forse cinque, e alcuni sono ancora ricercati. “Stiamo lavorando senza sosta”, ha detto un funzionario della polizia, sottolineando che la priorità è trovare tutti i responsabili.

Il quartiere chiede sicurezza, la Procura non molla

La notizia ha scosso il quartiere Tor Tre Teste e tutta Roma. Negli ultimi giorni, residenti e associazioni hanno chiesto più controlli nelle aree verdi della periferia est, spesso teatro di piccoli reati. “Non possiamo permettere che i nostri parchi diventino luoghi pericolosi”, ha detto un portavoce del comitato locale.

Intanto la Procura di Roma conferma che i tre arrestati restano in carcere con l’accusa di rapina aggravata e violenza sessuale di gruppo. Gli investigatori stanno cercando di capire chi ha fatto cosa e se ci sono altri complici.

Il caso resta aperto. Solo i prossimi accertamenti potranno fare chiarezza su una vicenda che ha riportato al centro il tema della sicurezza nei parchi cittadini e la necessità di misure più efficaci per prevenire crimini violenti.