Milano, 25 novembre 2025 – Un iPad Air M3 a 15 euro: è successo davvero l’8 novembre sul sito di MediaWorld. Un prezzo che ha stupito e attirato subito tanti clienti, pronti a fare l’acquisto senza pensarci troppo. Ma pochi giorni dopo, la sorpresa si è trasformata in incertezza. MediaWorld ha mandato una mail a tutti quelli coinvolti, chiedendo di restituire il prodotto o di pagare una somma extra. Il motivo? Un “errore manifesto” nel prezzo, che per l’azienda era “economicamente insostenibile”.
Errore manifesto: quando il prezzo è troppo basso per essere vero
L’avvocato torinese Umberto Maria Del Noce, contattato da Repubblica, spiega che la legge spesso protegge l’azienda in questi casi. “Se il prezzo è così basso da non avere senso – dice Del Noce – si parla di errore manifesto. Un consumatore attento dovrebbe accorgersene”. In pratica, il contratto può essere annullato perché si presume che chi compra abbia capito che qualcosa non andava.
La comunicazione di MediaWorld non lascia dubbi: quel prezzo era un errore tecnico, non una vera offerta. Da qui la scelta per i clienti: restituire l’iPad e ricevere un rimborso più un buono regalo, oppure pagare altri 619 euro per completare l’acquisto, ottenendo comunque uno sconto del 15% sul prezzo originale.
Le carte che giocano i clienti
Ma la storia non è così semplice. L’avvocato Del Noce invita a guardare qualche dettaglio in più: “Bisogna capire se la promozione era solo per chi ha la carta fedeltà e se l’acquisto è stato fatto durante il Black Friday. In quei giorni, prezzi stracciati sono la norma e il prezzo potrebbe non sembrare così assurdo”. Se fosse così, chi ha comprato potrebbe dire di aver agito in buona fede, senza accorgersi dell’errore.
Un altro punto chiave riguarda la gestione dell’ordine da parte di MediaWorld. “Se il prezzo sbagliato non è stato fermato prima della spedizione – continua Del Noce – e il prodotto è arrivato a casa, questo dà forza alla posizione del cliente. L’azienda ha trattato l’acquisto come valido, non come un errore da correggere subito”.
Come muoversi adesso
La domanda è: cosa conviene fare ora? Secondo Del Noce, la lettera di MediaWorld non è un ultimatum. “Non è una diffida vera e propria – spiega – ma un invito a trovare un accordo”. Il consiglio è chiaro: “Per ora, è meglio non pagare altro. Se arriverà una diffida formale, allora si potrà valutare se trattare o andare per vie legali”.
Intanto, sui social, alcuni clienti hanno condiviso la loro esperienza. C’è chi ha già restituito l’iPad e chi aspetta di vedere come si evolve la situazione. “Non mi aspettavo un miracolo – racconta Marco, 34 anni di Milano – ma ho voluto provarci lo stesso. Ora stiamo a vedere”.
Quando gli errori di prezzo scatenano polemiche
Non è la prima volta che un errore di prezzo fa discutere nel mondo dell’e-commerce. In passato, altre catene hanno affrontato problemi simili, spesso chiudendo con accordi con i clienti. La legge italiana dice che un contratto può essere annullato se l’errore è evidente, ma ogni caso ha le sue sfumature.
Per il momento la vicenda degli iPad a 15 euro resta aperta. MediaWorld non ha fatto altre dichiarazioni. Gli acquirenti aspettano risposte, mentre gli esperti suggeriscono di procedere con calma: “Meglio non muoversi di fretta – sottolinea Del Noce – e valutare tutto con attenzione”.
Nel frattempo resta la domanda: quando un’offerta sembra troppo buona per essere vera, spesso è davvero così. Ma è proprio in quei momenti che ci si accorge che anche nel mondo online le regole – e gli errori – pesano e contano.
