Torino, 25 novembre 2025 – Stellantis ha alzato il sipario sulla nuova Fiat 500 ibrida, modello chiave per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori a Torino. La produzione è partita a novembre e l’azienda punta a spingere la capacità produttiva fino a circa 100.000 unità all’anno. Le prime consegne sono attese per gennaio 2026, un traguardo importante per l’industria automobilistica italiana e per il tessuto produttivo piemontese.
Fiat 500 Hybrid: il rilancio di Mirafiori
Questa mattina, i vertici di Stellantis hanno scelto Torino per presentare ufficialmente la nuova 500 Hybrid. In prima fila l’amministratore delegato Antonio Filosa, il presidente John Elkann e Olivier Francois, responsabile del marchio Fiat. Accanto a loro, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Presenti anche i rappresentanti dei sindacati nazionali e locali, a sottolineare l’attenzione sul futuro occupazionale dello stabilimento.
“Mirafiori è un simbolo dell’industria italiana, qui si gioca la nostra sfida sull’ibrido,” ha detto Filosa durante la cerimonia. Il nuovo modello vuole fare da ponte tra la tradizione e le nuove esigenze del mercato.
Assunzioni e formazione: Mirafiori guarda ai giovani
Con l’avvio della produzione della 500 ibrida, Stellantis ha annunciato anche una nuova ondata di assunzioni a Mirafiori. Dal prossimo febbraio entreranno in fabbrica circa 400 giovani, che seguiranno un percorso di formazione specifico. L’obiettivo è preparare il personale per l’attivazione del secondo turno di lavoro, necessario per sostenere il maggiore volume produttivo.
I sindacati hanno accolto la notizia con favore: “Dopo mesi di incertezza, finalmente si torna a parlare di lavoro stabile e futuro,” ha commentato un delegato della Fiom presente all’incontro. La formazione riguarderà le tecnologie ibride e le nuove linee di produzione.
La Palazzina di Mirafiori torna a nuova vita
Parallelamente al lancio della nuova vettura, Stellantis ha avviato i lavori di riqualificazione della storica Palazzina di Mirafiori, edificio costruito nel 1939 e cuore pulsante del gruppo. Qui sono nate quasi 29 milioni di vetture a Torino e ora tornerà a ospitare migliaia di persone, recuperando tutti i suoi spazi.
Il progetto fa parte del programma grEEn-campus, pensato per rinnovare gli spazi di lavoro e rafforzare le radici di Stellantis in città. “Ridare vita alla Palazzina significa investire nella memoria industriale di Torino e migliorare la qualità degli ambienti di lavoro,” ha sottolineato Elkann.
La nuova Fiat 500 Hybrid: versioni e dettagli
La nuova 500 Hybrid arriverà sul mercato in tre versioni: Hatchback, 3+1 (disponibile da inizio prossimo anno) e Cabrio. Gli allestimenti saranno Pop, Icon e La Prima. Per il lancio, Fiat ha preparato anche una serie speciale chiamata “Torino”, un omaggio alla città che da sempre ospita il marchio: questa versione sarà riservata solo alla Hatchback.
Secondo Olivier Francois, “la 500 Hybrid è un passo avanti nella strategia di elettrificazione del marchio, senza però perdere l’identità italiana.” I prezzi non sono ancora ufficiali, ma le prime anticipazioni parlano di una fascia accessibile, per mantenere la competitività sul mercato europeo.
Mirafiori e Torino: il futuro si costruisce ora
L’annuncio di Stellantis arriva in un momento delicato per il settore auto in Italia, alle prese con la transizione verso l’elettrico e l’ibrido. Mirafiori, che negli ultimi anni ha visto calare i volumi produttivi e affrontare periodi di cassa integrazione, torna ora al centro delle strategie industriali del gruppo.
Il ministro Urso ha ribadito l’impegno del governo: “Sostenere la filiera dell’auto vuol dire difendere posti di lavoro e innovazione.” Il presidente Cirio ha aggiunto: “Questa è una giornata importante per Torino e per tutto il Piemonte.”
Le prime vetture usciranno dalle linee tra poche settimane. Solo allora si potrà capire davvero l’impatto del nuovo corso su occupazione e indotto. Intanto, tra i lavoratori e le istituzioni locali, c’è un cauto ottimismo.
