Milano, 25 novembre 2025 – La chimica quantistica compie cento anni. Una disciplina che, dal 1925, ha cambiato per sempre il modo in cui scienziati e industrie studiano la materia, spaziando dal cosmo ai laboratori farmaceutici. Oggi, a Roma, l’Accademia dei Lincei ha celebrato questo traguardo con un convegno al quale ha preso parte anche Gianfranco Pacchioni, chimico dell’Università Bicocca di Milano. “È un campo che ha fatto passi da gigante in un secolo”, ha detto Pacchioni, sottolineando quanto ormai i suoi risultati influenzino la vita di tutti i giorni.
Pauli e il principio che ha cambiato la chimica
Tutto è cominciato con il principio di esclusione di Wolfgang Pauli, formulato nel 1925. La sua regola dice che in un atomo due elettroni non possono trovarsi nello stesso stato quantico, cioè non possono avere gli stessi numeri quantici. All’epoca fu una vera rivoluzione. Spiegò meglio come sono fatti gli atomi e perché gli elementi sono sistemati così nella tavola periodica. “Quel principio è la base della chimica quantistica”, ha ricordato Pacchioni, spiegando come questa teoria abbia permesso di capire la materia a un livello molto più profondo.
Da teoria astratta a strumento di lavoro
Nel tempo, la chimica quantistica è passata dall’essere una teoria complicata a uno strumento pratico per la ricerca e l’industria. L’Accademia dei Lincei ha evidenziato come questa disciplina abbia aiutato non solo a capire molecole, liquidi e solidi, ma anche a creare materiali con proprietà nuove e utili. “È uno strumento che aiuta a interpretare i dati degli esperimenti”, ha detto Pacchioni. Solo grazie a questa conoscenza si sono potuti mettere a punto nuovi farmaci o processi industriali che consumano meno energia.
Dallo spazio profondo ai farmaci intelligenti
Oggi la chimica quantistica si usa in tantissimi settori, dall’astrofisica alla medicina. I ricercatori la sfruttano per studiare le molecole nello spazio, aiutando a capire cosa c’è davvero oltre la Terra. Allo stesso tempo, è decisiva nello sviluppo di sensori avanzati per l’Internet delle cose e nella creazione di farmaci più efficaci. “Capire e prevedere come si formano le molecole o come funzionano i catalizzatori”, ha spiegato Pacchioni, “ha cambiato profondamente ricerca e industria”.
Un secolo di progressi e nuove sfide
Anche dopo cento anni, la chimica quantistica non si ferma. Oggi i computer permettono di prevedere come si comporteranno i materiali prima ancora di crearli in laboratorio. L’Accademia dei Lincei sottolinea che questa capacità di progettare a tavolino è una delle strade più promettenti per sviluppare tecnologie sostenibili e farmaci su misura. “Siamo solo all’inizio”, ha confidato Pacchioni, “le possibilità sono immense e molte devono ancora essere scoperte”.
Un’eredità che parla al presente
Il centenario della chimica quantistica non è solo una festa per gli addetti ai lavori. È un momento per riflettere su quanto la scienza incida davvero nella nostra vita. Dai laboratori universitari alle aziende farmaceutiche, fino alle agenzie spaziali, le idee nate un secolo fa continuano a spingere avanti l’innovazione. Eppure, come ha ricordato Pacchioni, “molta gente ignora quanto queste teorie siano importanti ogni giorno”. Un’eredità che, dopo cento anni, resta viva e al centro del dibattito scientifico mondiale.
