Londra, 25 novembre 2025 – Revolut, la banca digitale nata dalla mente di Nikolay Storonsky e Vlad Yatsenko, ha annunciato oggi una nuova vendita di azioni che porta il valore dell’azienda a ben 75 miliardi di dollari. L’operazione si è svolta nel cuore della City londinese e ha coinvolto alcuni tra i più importanti fondi internazionali. Un passo che segna una tappa importante per il colosso fintech, che oggi conta più di 65 milioni di clienti sparsi in tutto il mondo.
Grandi nomi della finanza dietro l’operazione
A guidare questa operazione ci sono stati i big della finanza globale: Coatue, Greenoaks, Dragoneer e Fidelity Management & Research Company. A loro si sono aggiunti investitori come Andreessen Horowitz (meglio noto come a16z), Franklin Templeton e T. Rowe Price Associates. Non solo. Ha partecipato anche NVentures, il braccio venture capital di Nvidia, rafforzando così il legame tra Revolut e il colosso tecnologico americano. Secondo fonti interne, questa collaborazione apre nuovi orizzonti, soprattutto nell’uso dell’intelligenza artificiale nei servizi finanziari.
Dipendenti al centro: vendita di azioni e liquidità
Un elemento che rende questa vendita particolare è la possibilità per i dipendenti di Revolut di cedere parte delle proprie azioni. È la quinta volta che l’azienda dà ai propri collaboratori la chance di incassare dalle stock option accumulate. “Un segnale chiaro: vogliamo condividere il successo con chi ha contribuito a far crescere l’azienda”, ha spiegato un portavoce di Revolut. Fonti vicine al dossier raccontano che Revolut ha uno dei programmi di azionariato più liquidi tra le private fintech. Una scelta che, nel tempo, ha aiutato a trattenere i talenti e a costruire una solida reputazione sul mercato del lavoro.
Dalla Londra del 2015 a un successo globale
Fondata nel 2015, Revolut è cresciuta rapidamente, diventando uno dei protagonisti principali nella finanza digitale. La sua app, che permette pagamenti, cambio valuta, investimenti e gestione delle spese, è oggi usata in più di 150 Paesi. I numeri parlano chiaro: la base clienti ha superato quota 65 milioni, con una crescita trainata soprattutto da Europa e America Latina. “Vogliamo rendere la finanza più semplice e trasparente”, ha detto Nikolay Storonsky in un’intervista recente al Financial Times.
Un gigante del fintech che guarda al futuro
Con una valutazione di 75 miliardi di dollari, Revolut si piazza tra le società private fintech più importanti al mondo. Per alcuni analisti di Londra, questo potrebbe accelerare la strada verso una futura quotazione in Borsa. “Il mercato segue con attenzione ogni mossa di Revolut”, ha commentato ieri sera un gestore di fondi della City. “Soprattutto dopo l’arrivo di investitori come Nvidia”. L’interesse per l’intelligenza artificiale – già usata per sistemi antifrode e per personalizzare i servizi – resta uno dei punti forti per la crescita futura.
Reazioni e prospettive
La notizia della nuova raccolta fondi ha subito acceso reazioni tra gli addetti ai lavori. Sui social, diversi ex dipendenti hanno espresso soddisfazione per la possibilità di vendere le proprie quote. “Un’occasione rara nel mondo delle startup”, ha scritto su LinkedIn un ex product manager di Londra. Nel frattempo, gli analisti si interrogano sulle prossime mosse dell’azienda. Tra le ipotesi più gettonate c’è l’espansione nei mercati asiatici e nordamericani.
In attesa di conferme sui piani di quotazione, Revolut si prepara a rafforzare la sua posizione tra i leader mondiali della finanza digitale. Lo fa puntando su innovazione tecnologica, alleanze strategiche e un coinvolgimento diretto dei dipendenti. Fattori che finora hanno fatto davvero la differenza in un settore fintech sempre più competitivo.
