Washington, 25 novembre 2025 – Una delegazione ucraina ha trovato un accordo di massima con gli Stati Uniti sui termini di un possibile accordo di pace per il conflitto con la Russia. A darne notizia è stata nelle ultime ore l’emittente americana ABC News, che cita una fonte dell’amministrazione Usa. “Gli ucraini hanno accettato l’accordo di pace”, ha detto il funzionario, lasciando intendere che restano da definire solo alcuni dettagli tecnici. Il colloquio, tenutosi a Washington, rappresenta una tappa importante nei negoziati che da mesi coinvolgono le diplomazie occidentali.
Ucraina e Stati Uniti verso un accordo di pace: i dettagli restano riservati
Da quanto si apprende, la delegazione ucraina avrebbe dato il via libera a una bozza di intesa che, se confermata, potrebbe aprire una nuova fase nella guerra iniziata nel febbraio 2022. I dettagli dell’accordo non sono stati resi noti. “Ci sono ancora alcuni punti da sistemare”, ha precisato la fonte americana, sottolineando però che Kiev ha condiviso il quadro generale. Al momento, nessuna conferma ufficiale né dal governo ucraino né dalla Casa Bianca.
A Kiev le fonti diplomatiche parlano solo di “colloqui in corso”, mentre dal Dipartimento di Stato americano non arrivano commenti. L’atmosfera resta prudente: “Non possiamo anticipare tempi o contenuti”, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri ucraino, contattato telefonicamente ieri sera.
Il lungo cammino verso la pace: le ultime fasi
Negli ultimi giorni il percorso verso una possibile pace tra Ucraina e Russia ha preso slancio. Dopo mesi di stallo sul campo e un peggioramento della situazione umanitaria nelle regioni orientali, la pressione internazionale per una soluzione diplomatica è aumentata. Gli Stati Uniti, principali sostenitori militari e finanziari di Kiev, hanno intensificato i contatti con la presidenza Zelensky.
Solo la scorsa settimana, il segretario di Stato Antony Blinken aveva ribadito la necessità di “una soluzione negoziata che rispetti la sovranità ucraina”. Dal lato russo, il Cremlino mantiene una posizione rigida, ma lascia filtrare segnali di apertura tramite canali informali. Secondo osservatori occidentali, Mosca sta valutando l’ipotesi di un cessate il fuoco condizionato.
Reazioni nel mondo: tra speranza e cautela
La notizia dell’intesa preliminare ha suscitato risposte contrastanti nelle capitali europee. A Bruxelles, fonti della Commissione europea parlano di “passo importante”, ma invitano alla prudenza. “Serve chiarezza sui contenuti e sulle garanzie”, ha detto un diplomatico vicino al dossier. Anche a Berlino e Parigi prevale l’attesa: “Siamo pronti a sostenere ogni sforzo credibile per la pace”, ha dichiarato un portavoce del governo tedesco.
In Ucraina, le prime reazioni raccolte tra i parlamentari della Rada sottolineano la priorità sulla sicurezza dei cittadini e l’integrità territoriale. “Questo deve restare il nostro obiettivo”, ha detto la deputata Iryna Herashchenko. Alcuni analisti mettono in guardia: il sostegno a un accordo dipenderà molto dai termini concreti e dalle concessioni richieste a Kiev.
Cosa potrebbe cambiare sul terreno: scenari aperti
Se l’accordo verrà confermato, potrebbe segnare una svolta dopo quasi quattro anni di guerra. Gli osservatori ricordano però che ogni intesa dovrà essere approvata dal Parlamento ucraino e dai principali alleati occidentali. Restano questioni delicate: il controllo delle aree occupate, le garanzie di sicurezza e il futuro delle sanzioni contro Mosca.
Fonti vicine ai negoziati parlano di discussioni su una presenza internazionale nelle zone contese e di un possibile calendario per il ritiro delle truppe russe. Ma nulla è ancora ufficiale. “Siamo solo all’inizio di un percorso”, ha confidato un funzionario europeo coinvolto nei colloqui.
Cosa succederà ora: attesa per le mosse ufficiali
Nelle prossime ore sono attese comunicazioni ufficiali sia da Kiev sia da Washington. Il presidente Volodymyr Zelensky dovrebbe parlare in Parlamento già domani mattina, mentre dalla Casa Bianca si attende una nota congiunta. Intanto, per le strade di Kiev si respira una cauta speranza. “Abbiamo bisogno di pace, ma non a qualsiasi costo”, ha detto ieri sera Olena, insegnante nel quartiere Podil.
La situazione resta in evoluzione. Nei prossimi giorni capiremo se questa intesa potrà davvero aprire la strada a una svolta concreta per mettere fine al conflitto più lungo in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale.
