Allianz rivoluziona il lavoro: 1.500 posti a rischio per l’era dell’IA

Allianz rivoluziona il lavoro: 1.500 posti a rischio per l'era dell'IA

Allianz rivoluziona il lavoro: 1.500 posti a rischio per l'era dell'IA

Giada Liguori

Novembre 26, 2025

Monaco di Baviera, 26 novembre 2025 – Allianz Partners, la controllata del colosso assicurativo tedesco Allianz, ha annunciato un taglio fino a 1.800 posti di lavoro entro metà 2027. L’obiettivo è affidare a sistemi di intelligenza artificiale alcune attività oggi svolte dagli operatori umani. A riportare la notizia è stato il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, che evidenzia come sia la prima volta in Europa che una grande compagnia del settore assicurativo indica chiaramente l’IA come motivo diretto della riduzione del personale.

L’intelligenza artificiale cambia il lavoro

Secondo il giornale di Monaco, i tagli riguarderanno soprattutto l’assistenza clienti e le assicurazioni di viaggio, dove oggi lavorano circa 22.600 persone. Di queste, quasi 14.000 sono impegnate nel contatto telefonico con gli assicurati. Allianz Partners intende progressivamente sostituire queste figure con sistemi automatizzati e chatbot sempre più sofisticati.

Non c’è ancora stata una comunicazione ufficiale dettagliata, ma fonti interne confermano che il piano si svolgerà in modo graduale, tra la fine del 2026 e il secondo trimestre del 2027. “Stiamo affrontando un cambiamento profondo,” ha detto un dirigente coinvolto nel progetto. “Vogliamo migliorare l’efficienza e rispondere meglio alle nuove richieste dei clienti.”

Un precedente nel settore assicurativo tedesco

La decisione di Allianz Partners segna un punto di svolta per il mercato tedesco. Fino a oggi, le grandi compagnie hanno sempre evitato di collegare apertamente i tagli al personale con l’arrivo dell’intelligenza artificiale. La Sueddeutsche Zeitung sottolinea che questa è la prima volta che un gruppo così importante fa un passo così trasparente. “È una mossa che rompe un tabù e apre il dibattito sulle conseguenze sociali della digitalizzazione,” si legge nell’articolo.

Il sindacato tedesco dei servizi, Ver.di, ha già chiesto chiarimenti e tutele per chi rischia di perdere il lavoro. “Non possiamo accettare che l’innovazione si traduca solo in licenziamenti,” ha detto Michael Kessler, portavoce del sindacato. “Serve un confronto serio sul futuro occupazionale e sulla formazione dei lavoratori.”

Reazioni e incertezze tra i dipendenti

Nei poli di Allianz Partners a Monaco, Parigi e Milano, la notizia ha creato preoccupazione tra i lavoratori. Alcuni operatori del call center, contattati nel pomeriggio, hanno confessato la loro ansia per il futuro. “Ci hanno assicurato che non cambierà tutto subito, ma l’incertezza è forte,” racconta una donna con dieci anni di esperienza. Altri descrivono un “clima teso” e un’attesa carica di nervosismo per le prossime comunicazioni ufficiali.

L’azienda prova a rassicurare: “L’IA non significa solo tagli,” spiega un manager delle risorse umane, “ma anche nuove opportunità in settori come la gestione dei dati e lo sviluppo di servizi digitali.” Tuttavia, secondo le prime analisi, la sostituzione delle attività più ripetitive con sistemi automatici rischia di ridurre molto la domanda di lavoro umano nel servizio clienti.

Un cambiamento che si allarga

Il caso di Allianz Partners rientra in un fenomeno più ampio. Uno studio dell’Associazione tedesca delle assicurazioni (GDV) mostra che oltre il 40% delle compagnie usa già soluzioni di intelligenza artificiale per gestire sinistri e richieste dei clienti. La pressione della concorrenza e la necessità di tagliare i costi spingono verso una digitalizzazione sempre più spinta.

Gli esperti avvertono: non è solo un problema tedesco. Anche in Italia, Francia e Spagna le grandi compagnie stanno valutando mosse simili, seppure con tempi diversi. “È un cambiamento strutturale,” osserva Marco Venturini, professore di economia digitale all’Università Bocconi. “Solo più avanti vedremo se il bilancio tra posti persi e nuove professioni sarà davvero positivo.”

Per ora, resta aperta la questione sociale: come accompagnare questa transizione senza lasciare indietro migliaia di lavoratori? La risposta, dicono molti, dipenderà da quanto aziende e governi investiranno in formazione e riqualificazione. Un tema che, dopo l’annuncio di Allianz Partners, non si può più rimandare.