Impegno contro la violenza sulle donne: un opuscolo informativo per il supporto delle vittime

Impegno contro la violenza sulle donne: un opuscolo informativo per il supporto delle vittime

Impegno contro la violenza sulle donne: un opuscolo informativo per il supporto delle vittime

Matteo Rigamonti

Novembre 26, 2025

Roma, 26 novembre 2025 – Mettere fine alla violenza sulle donne dando loro la possibilità di essere indipendenti economicamente: è questa la sfida che hanno deciso di affrontare i Consulenti del lavoro, che hanno siglato un accordo con la Fondazione Doppia Difesa. L’intesa è stata presentata il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e punta a offrire strumenti concreti per aiutare le vittime a riprendere in mano la propria vita, soprattutto tramite il lavoro.

Lavoro e autonomia: un patto per uscire dalla violenza

La collaborazione nasce da un dato semplice ma spesso ignorato: senza un reddito stabile, molte donne rimangono intrappolate in situazioni di abuso. “Il lavoro è la chiave per uscire dalla violenza”, ha detto Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro. Da qui l’impegno a promuovere percorsi di formazione, inserimento e ricollocazione lavorativa, per allargare le opportunità a chi ha subito maltrattamenti.

I dati Istat raccontano che nel 2024 oltre 120mila donne hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza. Ma solo una piccola parte riesce a trovare un lavoro stabile dopo aver lasciato l’aggressore. “Serve una rete di supporto che accompagni queste donne anche dopo la denuncia”, ha sottolineato Giulia Bongiorno, co-fondatrice della Fondazione Doppia Difesa.

Un opuscolo per orientarsi tra aiuti e incentivi

Per facilitare l’accesso alle informazioni, i Consulenti del lavoro hanno realizzato un opuscolo che raccoglie tutte le misure oggi disponibili. Si va dal sostegno economico per l’autonomia abitativa agli incentivi per le aziende che assumono donne vittime di violenza. Non mancano dettagli sul congedo retribuito – fino a tre mesi di assenza dal lavoro garantiti dalla legge – e sull’assegno di inclusione, pensato per favorire il reinserimento sociale.

L’opuscolo, distribuito in formato cartaceo e digitale, è una guida pratica. “Abbiamo voluto uno strumento semplice, facile da consultare anche per chi sta vivendo un momento difficile”, spiegano i curatori del progetto. Dentro ci sono anche i contatti dei principali centri antiviolenza e delle associazioni attive sul territorio.

Consulenti del lavoro, un supporto sul territorio

I Consulenti del lavoro, presenti in ogni provincia, si propongono come punto di riferimento per chi cerca informazioni o aiuto per accedere alle misure previste. “Siamo pronti a seguire le donne in ogni passaggio: dalla formazione alla ricerca di un lavoro, fino alla gestione delle pratiche burocratiche”, spiega Calderone. L’obiettivo è costruire una rete capillare, che sappia intercettare i bisogni e dare risposte rapide.

Secondo i primi dati della Fondazione Doppia Difesa, negli ultimi dodici mesi sono arrivate oltre 2.500 richieste di consulenza legate a casi di violenza domestica e sul lavoro. Numeri che mostrano una realtà dura, ma anche una crescente consapevolezza sull’importanza dell’indipendenza economica.

Leggi e incentivi: cosa c’è davvero

Tra le misure più importanti ci sono il congedo retribuito (fino a tre mesi), l’assegno di inclusione e gli incentivi per le assunzioni di donne provenienti da percorsi protetti. In particolare, questi incentivi prevedono sgravi contributivi per le aziende che danno un’opportunità a chi ha subito violenza. “Denunciare non basta: bisogna mettere queste donne nelle condizioni di ricominciare”, ricorda Bongiorno.

Alcune regioni, come Lombardia ed Emilia-Romagna, hanno avviato bandi specifici per sostenere l’autonomia abitativa delle vittime. In altri casi, sono i Comuni a offrire aiuti per affitti o bollette. “Ogni territorio ha le sue peculiarità, ma il filo conduttore è garantire un futuro senza paura”, aggiunge Calderone.

Dietro i numeri, storie di vita e speranza

Dietro ogni cifra c’è una storia, fatta di silenzi e di ripartenze difficili. “Non si tratta solo di numeri o procedure – racconta una consulente di Roma – ma di ridare dignità e speranza a chi ha vissuto l’inferno”. La sfida è anche culturale: far partire un cambiamento che passi dal lavoro e arrivi all’autonomia completa delle donne.

La strada è lunga, ma l’accordo tra Consulenti del lavoro e Fondazione Doppia Difesa è un passo concreto verso una società più giusta. Una società in cui la libertà non resti solo un diritto sulla carta, ma diventi una realtà per tutte.