Torino, 26 novembre 2025 – Juliette Binoche, una delle attrici più amate del cinema europeo, ha presentato oggi al Torino Film Festival il suo debutto da regista con “In-I in Motion”. Durante l’evento, ha ricevuto la prestigiosa Stella della Mole e ha parlato del delicato rapporto tra uomo e donna, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’incontro si è tenuto nel pomeriggio al Cinema Massimo, davanti a una platea affollata di spettatori e addetti ai lavori, che hanno accolto la star con applausi prolungati e richieste di autografi.
Juliette Binoche: cinema e impegno in prima persona
Ben nota al grande pubblico per il ruolo di Vianne Rocher in “Chocolat” di Lasse Hallström, Binoche ha scelto Torino per la sua prima esperienza dietro la macchina da presa. “Vedere che donne in paesi come Afghanistan, Congo e Iran sono private dei diritti più elementari è terribile. Dobbiamo alzarci e far sentire la nostra voce”, ha detto l’attrice, premio Oscar per “Il paziente inglese”, durante la conferenza stampa. Il suo discorso, intenso e diretto, ha toccato temi di attualità ma anche riflessioni personali: “Ancora oggi tendiamo a pensare che la forza sia solo roba da uomini. Eppure sono cresciuta con una madre forte e femminista, ma ho sempre cercato un uomo che mi proteggesse. Una pia illusione, perché ho capito col tempo che questa figura non esiste”.
Binoche ha aggiunto che forse il vero incontro tra uomo e donna può avvenire “su un piano diverso, più spirituale, dove ci si può riconoscere e rispettare a vicenda”. Parole che hanno trovato eco tra il pubblico, specialmente tra le giovani donne in sala.
“In-I in Motion”: il salto dalla danza al cinema
“In-I in Motion” nasce dal desiderio di riprendere l’esperienza della performance teatrale “In-I”, portata in tournée mondiale nel 2008 con il coreografo Akram Khan. All’epoca, Binoche aveva lasciato il set per tuffarsi nel mondo della danza contemporanea, con le scenografie di Anish Kapoor. “A spingermi a fare questo film è stato Robert Redford”, ha raccontato l’attrice, spiegando come la danza richieda di affrontare insieme fatica fisica ed emotiva: “Ogni volta pensavo di non farcela, il cuore batteva a mille e sudavo come non mai. Ma quando credi davvero in qualcosa, devi andare avanti. Ti senti come se ti venissero le ali, anche se devi affrontare le tue ombre”.
Il film, presentato in anteprima al festival, alterna momenti di danza a riflessioni intime. Binoche ha voluto esplorare il confine tra corpo e mente, tra scena e vulnerabilità. “La vera arte cambia le persone”, ha spiegato. “Per me contano i personaggi e le opere capaci di trasformarti davvero. Il primo film che mi ha colpito profondamente è stato quello su Giovanna d’Arco di Dreyer: mi ha sconvolto e incantato”.
Tra difficoltà sul set e crescita personale
Non sono mancati i riferimenti alle difficoltà incontrate durante le riprese, soprattutto nelle scene più intime. “È complicato mostrare e allo stesso tempo controllare qualcosa che riguarda il desiderio”, ha ammesso Binoche. “Oggi c’è l’intimacy coordinator, ma il rischio che il partner o il regista possano distorcere queste scene resta. Sarebbe ideale girare liberamente e poi far vedere il risultato agli attori per il loro consenso”.
Raccontando la sua storia, Binoche ha ricordato l’infanzia a Parigi: nata il 9 marzo 1964, figlia dell’insegnante e regista Monique Yvette Stalens, ha vissuto un’infanzia segnata dal divorzio e da periodi in collegio. “La mia famiglia amava profondamente l’arte”, ha detto. “Mia madre era una donna di forti convinzioni, credeva nella verità e mi ha insegnato a essere sincera e a difendere le proprie idee senza mai vittimizzarsi”.
Un premio che apre nuove strade
La consegna della Stella della Mole non è solo un omaggio alla carriera, ma anche un segnale di incoraggiamento per il nuovo cammino da regista di Binoche. L’attrice si è detta commossa dall’accoglienza ricevuta a Torino: “Questa città mi ha dato energia e coraggio”, ha raccontato poco prima di lasciare la sala. Il pubblico del festival sembra già pronto a seguire con entusiasmo questa nuova tappa della sua carriera artistica.
