Tokyo guida l’Asia: il mercato anticipa un possibile taglio della Fed

Tokyo guida l'Asia: il mercato anticipa un possibile taglio della Fed

Tokyo guida l'Asia: il mercato anticipa un possibile taglio della Fed

Giada Liguori

Novembre 26, 2025

Tokyo, 26 novembre 2025 – Le Borse dell’Asia e del Pacifico hanno chiuso in netto rialzo, spinte dalle aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione di dicembre e dal nuovo interesse per il settore tecnologico. A fare la parte del leone è stata Tokyo, dove il Nikkei ha guadagnato l’1,85%, mentre lo yen si è rafforzato sul dollaro, arrivando a 156,20.

Asia in fermento: Tokyo e Seul brillano

La giornata sui mercati asiatici è stata vivace, soprattutto in Giappone e Corea del Sud. Il Nikkei 225 ha beneficiato non solo delle speranze di una svolta nella politica monetaria americana, ma anche della buona performance dei titoli tech. “Il mercato sta già scontando un taglio dei tassi a dicembre”, ha spiegato un analista di Nomura poco dopo l’apertura, sottolineando come la forza dello yen abbia dato fiducia agli investitori.

Anche Seul ha chiuso in forte rialzo: il Kospi ha messo a segno un +2,67%. A spingere il listino sono stati soprattutto i giganti dell’elettronica e i produttori di semiconduttori, settori che risentono molto delle mosse della Fed. “C’è un clima di ottimismo per una ripresa della domanda a livello globale”, ha raccontato un trader di Samsung Securities.

Cina più cauta, ma i mercati occidentali guardano avanti

Diverso il quadro in Cina: Shanghai ha chiuso in leggero calo (-0,15%), mentre Shenzhen ha segnato un timido +0,34%. Gli operatori restano prudenti, frenati dalle incertezze sulla crescita interna e dalle tensioni geopolitiche ancora aperte. “Il sentiment è fragile”, ha ammesso un gestore di fondi a Pechino, citando dati macroeconomici ancora deboli.

Nel frattempo, le previsioni per l’apertura dei mercati europei sono positive: i future su Eurostoxx 50 e Dax viaggiano in rialzo dello 0,4% alle 7.45 italiane. Anche Wall Street punta a un avvio in verde. Gli investitori tengono d’occhio sia le decisioni delle banche centrali sia gli sviluppi internazionali.

Settimana cruciale per banche centrali e dossier geopolitici

Questa settimana si preannuncia intensa per gli operatori finanziari. La Banca Centrale Europea pubblicherà la Financial Stability Review, un documento chiave per capire la solidità del sistema bancario europeo. Sono attesi anche diversi interventi pubblici di membri del board, tra cui Philip Lane, Madis Muller e Boris Vujcic.

Negli Stati Uniti, la Federal Reserve diffonderà il Beige Book, il rapporto che fotografa lo stato dell’economia americana. In programma anche i dati sugli ordini di beni durevoli e sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. “Gli investitori cercano segnali chiari sulla direzione della politica monetaria”, ha spiegato un economista di JP Morgan.

Sul fronte energia, l’attenzione è tutta rivolta ai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sulle scorte e la produzione di petrolio negli Stati Uniti. Questi numeri potrebbero influenzare i prezzi del greggio nelle prossime settimane.

Diplomazia sotto i riflettori: Usa e Russia a confronto

Non solo economia. I mercati seguono con attenzione anche i progressi diplomatici sul conflitto in Ucraina. Fonti occidentali confermano che la prossima settimana l’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, incontrerà a Mosca il presidente russo Vladimir Putin. Un faccia a faccia che potrebbe dare una svolta ai negoziati tra Kiev e Mosca. “C’è cautela, ma anche speranza”, ha commentato un diplomatico europeo a Bruxelles.

Intanto, nel Regno Unito il governo si prepara a presentare il budget d’autunno, un appuntamento molto atteso dagli operatori per capire le nuove misure fiscali e le prospettive di crescita dell’economia britannica.

In sintesi, la giornata conferma come le Borse asiatiche rimangano sensibili alle mosse delle banche centrali e alle tensioni geopolitiche. Gli occhi degli investitori restano puntati sulle prossime decisioni della Fed e sugli incontri diplomatici che potrebbero cambiare gli equilibri internazionali nelle settimane a venire.