Milano, 27 novembre 2025 – Nel 2024, l’industria dei rifiuti in Italia ha messo a segno un balzo importante, toccando un valore di produzione di 15,7 miliardi di euro, con un aumento del 5% rispetto all’anno prima. A dirlo è la dodicesima edizione del Was Annual Report 2025 di Althesys (Teha), pubblicato in questi giorni, che scatta una fotografia precisa sul presente e sulle prospettive del settore. Oltre 200 operatori principali hanno investito in totale 1,2 miliardi di euro (+7,6%), quasi la metà dei quali destinati a impianti nuovi o rinnovati. Ma non mancano le difficoltà: alcune filiere del riciclo, soprattutto quelle legate ai materiali più complicati, stanno passando un momento difficile.
Investimenti in crescita, ma il settore deve fare i conti con nuove sfide
Secondo il rapporto di Althesys, la spinta agli investimenti – 1,2 miliardi di euro nel 2024 – dimostra la voglia degli operatori di consolidare la propria posizione sul mercato. Il 46% di questi fondi è andato all’ammodernamento e alla costruzione di nuovi impianti. “Il settore del waste management cresce, con risultati migliori e diversi protagonisti che si rafforzano attraverso acquisizioni e accordi”, spiega Alessandro Marangoni, responsabile del think tank Althesys.
Ma le sfide non mancano. Il recupero dei Raee (rifiuti elettrici ed elettronici), il riciclo chimico e il trattamento dei tessili restano nodi ancora da sciogliere. In particolare, alcune filiere del riciclo faticano a stare al passo con la domanda e con le nuove regole europee.
Termovalorizzatori e discariche: il peso dei costi che arriveranno
Un capitolo importante riguarda il futuro dei termovalorizzatori. Tre regioni italiane hanno in programma di costruirne di nuovi, mentre una quarta punta a rinnovare un impianto già esistente. Allo stesso tempo, le discariche rimangono centrali nei piani regionali: undici regioni prevedono interventi di ammodernamento, ampliamento o nuove strutture.
Da qui al 2028, però, tutto potrebbe cambiare. L’estensione del sistema europeo Ets (scambio di quote CO2) ai termovalorizzatori rischia di far lievitare i costi di gestione. Secondo lo studio di Althesys, la tariffa per conferire rifiuti negli impianti “waste to energy” potrebbe salire tra i 30 e i 40 euro a tonnellata, con punte fino a 45 euro secondo alcune stime degli operatori. Un aumento che potrebbe spingere a preferire le discariche o lo smaltimento all’estero per quei rifiuti non riciclabili.
“Con l’arrivo del sistema Eu Ets, i costi dei termovalorizzatori potrebbero aumentare, rendendo più competitivi gli impianti di discarica”, ha commentato Marangoni durante la presentazione del rapporto.
Rifiuti speciali in crescita: operatori più forti e numeri in aumento
Non si parla solo di rifiuti urbani. Nel 2024 è cresciuto anche il settore dei rifiuti speciali: i 70 principali operatori hanno raggiunto un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, con un balzo del 17% rispetto al 2023. Gli investimenti sono saliti del 26%, mentre la quantità di rifiuti gestiti è aumentata del 10%. Un segnale chiaro della vitalità di questa parte del settore, spinta anche da una maggiore attenzione alla tracciabilità e a una gestione più responsabile dei flussi industriali.
Obiettivi regionali lontani e divari ancora evidenti
Nonostante il trend positivo, restano problemi legati alla gestione sul territorio. Dall’analisi dei piani regionali contenuta nel rapporto Althesys emerge che molte regioni non hanno ancora raggiunto gli obiettivi sulla raccolta differenziata e sulla riduzione dei conferimenti in discarica. Le differenze tra Nord e Sud sono ancora forti: alcune zone stanno facendo passi avanti verso modelli più sostenibili, mentre altre arrancano a causa di problemi strutturali.
Il quadro che esce dal Was Annual Report 2025 è quello di un settore in movimento, dove opportunità e sfide vanno di pari passo. Gli operatori chiedono regole più chiare e incentivi concreti per spingere la transizione verso un modello più circolare. Solo così – sottolineano gli esperti – sarà possibile consolidare i risultati ottenuti e affrontare con forza le nuove sfide europee e globali.
