Euro in risalita: scambia a 1,1592 dollari

Euro in risalita: scambia a 1,1592 dollari

Euro in risalita: scambia a 1,1592 dollari

Giada Liguori

Novembre 27, 2025

Milano, 27 novembre 2025 – L’euro ha iniziato la giornata con un piccolo guadagno sui principali mercati valutari, fermandosi a 1,1592 dollari nelle prime ore del mattino. Un rialzo dello 0,1% rispetto alla chiusura di ieri, in un clima di attesa per i dati economici europei e le mosse future della Banca Centrale Europea. Nel frattempo, sui mercati asiatici, la moneta unica ha perso terreno contro lo yen, scendendo dello 0,2% fino a quota 181,02 yen.

Euro in leggero rialzo contro il dollaro: i dati del mattino

Gli operatori di Piazza Affari e delle principali borse europee segnalano una moderata forza dell’euro rispetto al dollaro americano. Il cambio a 1,1592 dollari riflette una certa cautela tra gli investitori, che attendono le decisioni sulla politica monetaria della Federal Reserve e le nuove stime sulla crescita dell’economia Usa. “Il mercato si muove su piccoli spostamenti, ma il messaggio è chiaro: tutti guardano ai dati che arriveranno dagli Stati Uniti”, ha detto un analista di una grande banca milanese.

Euro in calo contro lo yen: cosa sta succedendo in Asia

La situazione è diversa in Asia. In Giappone, l’euro ha perso terreno contro lo yen, fermandosi a 181,02 yen con un calo dello 0,2% rispetto alla chiusura di ieri. Gli esperti collegano questo movimento alle ultime parole della Bank of Japan, che ha confermato la sua politica ultra-accomodante, ma ha lasciato aperta la porta a possibili cambiamenti. “Gli investitori stanno rivedendo le loro posizioni, pronti a reagire a eventuali sorprese dalla banca centrale giapponese”, ha spiegato un trader di Tokyo.

Gli operatori restano cauti, le prospettive per l’euro

A Milano, nella sede di una nota società di gestione patrimoniale in via Turati, l’atmosfera è di prudenza. “Non ci aspettiamo grandi movimenti a breve – ha commentato un gestore – ma la situazione resta fragile. I mercati valutari reagiscono a ogni segnale che arriva dalle banche centrali”. Anche a Francoforte, dove ha sede la BCE, si segue con attenzione l’evoluzione. Il Consiglio direttivo si riunirà a metà dicembre e molti prevedono che la presidente Christine Lagarde manterrà un atteggiamento attendista. Solo allora si potranno vedere oscillazioni più nette sull’euro.

L’inflazione e i dati macro che spingono l’euro

Il leggero rafforzamento dell’euro sul dollaro è stato sostenuto anche da alcuni dati pubblicati ieri. Eurostat ha segnalato che a ottobre l’indice dei prezzi al consumo nell’area euro è salito dello 0,3% su base mensile. Un segnale di una timida ripresa dell’inflazione, anche se ancora sotto l’obiettivo della BCE. “La pressione sui prezzi resta bassa – ha spiegato un economista della Commissione europea – ma il rischio di deflazione sembra allontanarsi”. Ora tutti aspettano i dati sul Pil del terzo trimestre, in arrivo venerdì mattina.

Banche centrali sotto la lente, incertezza globale pesa

Nel mercato dei cambi ogni mossa delle banche centrali viene osservata con grande attenzione. La Federal Reserve, dopo aver lasciato fermi i tassi a novembre, potrebbe dare nuovi segnali già la prossima settimana. Intanto la BCE continua a tenere d’occhio l’inflazione e la crescita nell’Eurozona. “La situazione è ancora incerta – ha detto un consulente finanziario romano – e le tensioni geopolitiche non aiutano a stabilizzare i cambi”. Tra la crisi in Medio Oriente e il rallentamento dell’economia cinese, gli investitori preferiscono muoversi con cautela.

Cosa aspettarsi nelle prossime ore

Per oggi, dagli operatori arrivano segnali di calma. Non sono previsti grandi scossoni sui principali incroci valutari. L’attenzione rimane concentrata sulle parole dei banchieri centrali e sui dati in arrivo tra giovedì e venerdì. Solo allora si capirà se il lieve rafforzamento dell’euro contro il dollaro è l’inizio di una tendenza o solo una pausa in una fase ancora piena di incertezze.