Garlasco, la sorprendente verità sul Dna di Chiara Poggi: il legame con Andrea Sempio

Garlasco, la sorprendente verità sul Dna di Chiara Poggi: il legame con Andrea Sempio

Garlasco, la sorprendente verità sul Dna di Chiara Poggi: il legame con Andrea Sempio

Matteo Rigamonti

Novembre 27, 2025

Garlasco, 27 novembre 2025 – Il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi è “compatibile” con quello di Andrea Sempio. Lo ha stabilito la perita del Tribunale di Pavia, Denise Albani, in una mail certificata inviata nei giorni scorsi alle parti. Il messaggio anticipa il deposito ufficiale della perizia, previsto entro il 5 dicembre, e riapre uno dei nodi più discussi dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli, a Garlasco. Secondo Albani, la compatibilità riguarda soprattutto la linea maschile della famiglia Sempio, con una percentuale “elevatissima”.

Tecniche nuove e la pista genetica

La perizia, accompagnata da grafici e tabelle dettagliate, conferma ciò che già diceva il consulente della Procura, Carlo Previderé: il materiale genetico raccolto nelle prime indagini, ritenuto per anni troppo degradato per essere analizzato, oggi si riesce a leggere grazie a metodi biostatistici non disponibili nel 2014. “Siamo riusciti a lavorare su dodici marcatori su sedici previsti dal kit”, ha spiegato Albani, sottolineando che questa quantità è sufficiente per una comparazione. Il punto più importante riguarda l’aplotipo Y, cioè la sequenza genetica trasmessa per via paterna: “La sovrapposizione con la linea maschile dei Sempio è totale”, si legge nella relazione.

Il Corriere della Sera riporta che la probabilità che il profilo Y trovato sotto le unghie di Chiara Poggi corrisponda a quello di Andrea Sempio – identificato all’epoca con il codice CT28112016 – è da 476 a 2.153 volte più alta rispetto a un individuo scelto a caso, a seconda del database usato.

Le incertezze della prova scientifica

Ma Albani stessa avverte: si tratta di un “aplotipo parziale misto”, cioè di una traccia biologica incompleta e di bassa intensità. “Il risultato non è definitivo”, ha ribadito in aula. Nel Dna sono presenti anche tracce di un secondo profilo, più deboli e non identificabili con certezza. E poi c’è un problema: il Dna Y, essendo trasmesso solo dalla linea paterna, non può essere attribuito con sicurezza a una sola persona. Può essere condiviso da tutti i maschi della famiglia.

La difesa di Andrea Sempio – con gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia e i consulenti Marina Baldi e Armando Palmegiani – ha commentato con prudenza le indiscrezioni: “Sono solo dati biostatistici, non una perizia completa. Anche se fossero esatti, non ci sorprenderebbero: il Dna è misto e non permette un’identificazione precisa”, hanno detto all’AdnKronos. “Mancano prove decisive che colleghino quella traccia al delitto: non sappiamo se il contatto sia stato diretto o mediato da un oggetto toccato da entrambi”.

Il quadro delle indagini e i prossimi passi

Questo nuovo accertamento si inserisce in un’inchiesta complessa. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal procuratore Fabio Napoleone e dall’aggiunto Stefano Civardi. Dal 18 dicembre sono attesi i pareri dei consulenti delle parti. Il Dna si aggiunge ad altri elementi noti: l’impronta numero 33 sul muro delle scale della villetta Poggi, alcune telefonate sospette attribuite a Sempio e lo scontrino di Vigevano, usato come alibi.

Non va dimenticata poi l’inchiesta sulla presunta corruzione dell’ex pm Mario Venditti, finita nelle mani dei magistrati di Brescia. Un dettaglio che tiene alta l’attenzione su un caso che, da quasi vent’anni, divide l’opinione pubblica e gli esperti.

Le domande che restano aperte

Resta da capire come e quando il Dna di Andrea Sempio sia finito sotto le unghie di Chiara Poggi. Gli esperti ipotizzano due possibilità: un contatto diretto durante l’aggressione o un passaggio indiretto tramite oggetti toccati da entrambi. “Senza risposte certe su questo punto – ha ribadito la difesa – ogni valutazione rischia di essere affrettata”. Eppure, questa nuova perizia riporta al centro del dibattito una traccia biologica rimasta per anni ai margini.

Il deposito ufficiale della relazione è atteso nei prossimi giorni davanti alla giudice Daniela Garlaschelli del Tribunale di Pavia. Solo allora si potrà capire se questa compatibilità genetica potrà davvero cambiare il corso del processo o se resterà uno degli enigmi irrisolti del caso Garlasco.