Bari, 27 novembre 2025 – Una donna di 40 anni è stata arrestata nel pomeriggio di lunedì 24 novembre al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Bari, dopo aver aggredito un’infermiera e minacciato una pediatra davanti alla figlia minorenne. Secondo la polizia, la donna – accompagnata da una parente – ha perso il controllo per l’attesa giudicata troppo lunga prima della visita della bambina.
Tensione alle stelle nel pronto soccorso pediatrico
Erano circa le 17 quando la scena è esplosa in un corridoio affollato del pronto soccorso pediatrico. La donna, visibilmente agitata, ha iniziato a chiedere con insistenza notizie sulla figlia e a pretendere di farla visitare subito, nonostante ci fossero altri pazienti in fila. “Non possiamo farla entrare adesso, ci sono priorità da rispettare”, ha spiegato una delle infermiere, secondo quanto riferito da fonti interne. Ma la risposta non ha calmato la situazione. Anzi, ha fatto salire la tensione.
Aggressione e minacce: la dinamica dell’accaduto
La quarantenne ha cominciato a ostruire il passaggio al personale, bloccando il corridoio e ostacolando il lavoro degli operatori. Poi ha urlato contro la pediatra di turno: “Ti lancio addosso il computer”, minacciando di afferrare il monitor della postazione. Un’infermiera, nel tentativo di fermarla, è stata colpita. “Ho cercato solo di proteggerla”, ha raccontato la sanitaria ai colleghi subito dopo.
La polizia interviene sul posto
Le urla hanno attirato l’attenzione di pazienti e addetti alla sicurezza, che hanno subito chiamato la polizia. Gli agenti sono arrivati in pochi minuti, trovando la donna ancora agitata nei corridoi del San Paolo. Dopo averla calmata, non senza fatica, l’hanno portata in Questura per formalizzare le accuse: lesioni personali, minacce gravi e interruzione di pubblico servizio.
Arresti domiciliari per la donna
La sera stessa, dopo le verifiche di rito, la donna è stata messa agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria. La figlia minorenne è stata affidata alla parente che l’aveva accompagnata. La Questura fa sapere che la donna non ha precedenti penali specifici, ma in passato era stata segnalata per atteggiamenti aggressivi in pubblico.
Personale sanitario in allarme
L’episodio ha acceso il campanello d’allarme tra chi lavora al pronto soccorso barese, già stremato da turni lunghi e carichi pesanti. “Siamo sempre più spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche”, spiega una rappresentante sindacale degli infermieri, che chiede più tutele e sicurezza. Anche la direzione sanitaria del San Paolo ha espresso solidarietà e ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo.
La violenza contro gli operatori sanitari cresce
Secondo l’Ordine degli Infermieri di Bari, nel 2025 sono stati registrati più di 60 episodi di violenza contro gli operatori sanitari solo nella provincia. “Non possiamo più accettare che chi cura venga messo in pericolo”, ha detto il presidente Vito Montanaro. Il Ministero della Salute ha ribadito l’impegno a rafforzare le misure di prevenzione e a lanciare campagne di sensibilizzazione per i cittadini.
Indagini ancora aperte
Gli investigatori stanno raccogliendo i filmati delle telecamere e le testimonianze per ricostruire con precisione cosa è successo. La posizione della donna è al vaglio della magistratura di Bari, che nelle prossime ore deciderà se confermare gli arresti domiciliari. Intanto, il pronto soccorso del San Paolo ha ripreso a funzionare normalmente, ma resta il segno di un episodio che riporta al centro dell’attenzione la sicurezza nei luoghi di cura.
