Bruxelles, 27 novembre 2025 – A pochi giorni dal Black Friday, la Commissione europea ha messo sotto pressione Shein, il colosso cinese del fast fashion, chiedendo spiegazioni urgenti sulla sicurezza dei prodotti venduti online nell’Unione Europea. La richiesta è arrivata oggi, a seguito dello scandalo scoppiato in Francia nelle scorse settimane, dove su piattaforme digitali sono state segnalate vendite di bambole sessuali dall’aspetto infantile e armi. Bruxelles ha avvertito chiaramente: senza risposte convincenti, i prodotti rischiano di essere bloccati alla dogana.
Shein e le piattaforme extra-Ue nel mirino
Non è la prima volta che la Commissione batte cassa. Già il 6 febbraio e il 28 giugno 2024 Shein aveva ricevuto richieste formali. Ma ora la musica è cambiata. Il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha approvato una risoluzione che chiede un giro di vite non solo su Shein, ma anche su altre piattaforme di e-commerce extra-Ue come Temu, AliExpress e Wish. Gli eurodeputati spingono perché chi viola in modo grave o sistematico le regole sulla sicurezza dei prodotti venga sospeso, anche solo temporaneamente, dal mercato europeo.
Nel testo si parla di “profonda preoccupazione” per la crescita di prodotti non conformi venduti da Shein e altre piattaforme straniere. Secondo gli europarlamentari, il modello di business basato sulla velocità e sulla corsa al profitto mette in secondo piano i diritti umani, la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei consumatori.
Sicurezza, lavoro e ambiente: i nodi da sciogliere
La Commissione ha chiesto a Shein di fornire documenti interni che spieghino come tutelano i minori dall’esposizione a contenuti inappropriati, come verificano l’età degli utenti e quali misure adottano per bloccare la circolazione di prodotti illegali. “Dietro prezzi troppo bassi si nascondono problemi seri”, si legge nella risoluzione: lavoro sottopagato, imitazioni illegali di designer europei, prodotti non sicuri e un enorme accumulo di rifiuti tessili.
Pierre Jouvet, eurodeputato socialista francese e membro del comitato Ue per la protezione dei consumatori, ha definito queste piattaforme “un cavallo di Troia che scavalca le nostre protezioni”. Jouvet chiede la sospensione immediata di Shein dal mercato europeo. “Non possiamo accettare che la sicurezza dei cittadini venga sacrificata per il profitto”, ha detto.
Black Friday: il banco di prova
La scelta dei tempi non è casuale. Il periodo del Black Friday – ormai un evento che dura settimane – vede un’impennata delle vendite online e una massiccia circolazione di prodotti sui mercati digitali. Secondo i Socialisti e Democratici (S&D), le campagne pubblicitarie aggressive “spingono a comportamenti irresponsabili e consumi esagerati”. In queste ore le autorità doganali europee sono in stato di allerta: due settimane fa è stata eliminata la soglia sotto la quale i pacchi extra-Ue potevano passare senza dazio.
Fonti della Commissione confermano che i controlli alle frontiere saranno intensificati. I governi nazionali sono stati invitati a mettere più risorse nelle dogane e nei controlli. L’obiettivo è fermare l’ingresso nell’Unione di merci non conformi alle regole europee.
Le piattaforme rispondono o restano in silenzio
Per ora Shein non ha rilasciato comunicati ufficiali in risposta alla Commissione. In passato aveva assicurato il rispetto delle leggi locali e l’impegno a rimuovere rapidamente i prodotti segnalati come illegali o pericolosi. Ma le associazioni dei consumatori europee giudicano ancora insufficienti i controlli interni.
Anche Temu e AliExpress sono finiti nel mirino delle istituzioni Ue. “Serve una risposta coordinata”, ha detto un funzionario della Direzione generale Mercato interno. “Non possiamo lasciare che il commercio digitale diventi una zona franca dove tutto è permesso”.
Cosa succederà ora
La Commissione aspetta risposte dettagliate da Shein entro poche settimane. Se i chiarimenti non saranno soddisfacenti, scatterà il blocco dei prodotti alla dogana. Nel frattempo, il Parlamento spinge per nuove regole che obblighino tutte le piattaforme – ovunque abbiano sede – a rispettare gli standard europei su sicurezza, diritti dei lavoratori e ambiente.
Il prossimo Black Friday diventa così un vero test per le istituzioni europee, per le piattaforme digitali e per milioni di consumatori che ogni giorno comprano online.
