Genova, 27 novembre 2025 – Con un breve video, Roger Waters, storico fondatore dei Pink Floyd, ha deciso di schierarsi apertamente a favore dello sciopero generale previsto per il 28 novembre. Il messaggio, rivolto soprattutto ai portuali di Genova, è stato diffuso nelle prime ore del mattino e ha subito catturato l’attenzione di lavoratori e sindacati di base, che hanno ringraziato pubblicamente l’artista britannico per il sostegno.
Roger Waters parla ai portuali di Genova
Nel video girato a casa sua a Londra, Waters si rivolge direttamente ai lavoratori del porto ligure. “La vostra lotta è anche la mia”, dice, chitarra in mano, alternando parole e musica. Un gesto che non è passato inosservato ai rappresentanti dell’Unione Sindacati di Base (USB), impegnati da giorni nell’organizzazione della mobilitazione contro la legge di bilancio del governo Meloni. “Abbiamo ricevuto il video con grande emozione”, racconta Marco Bazzoni, delegato USB. “Sentire la voce di Waters ci dà coraggio in un momento così delicato”.
Perché si sciopera: le ragioni della protesta
Secondo i sindacati, lo sciopero ha un obiettivo chiaro: bloccare la finanziaria di guerra del governo Meloni. Nel comunicato si legge che l’esecutivo sta “impoverendo la popolazione per puntare sul riarmo”. Dalla protesta arriva la richiesta di tornare a mettere al centro “salari, pensioni, servizi pubblici e diritti sociali”. Non manca un chiaro riferimento alla politica estera: i sindacati chiedono di “interrompere i rapporti con lo stato israeliano, accusato di compiere un genocidio in Palestina”. Parole forti, che raccontano la tensione di queste settimane.
Genova pronta a scendere in piazza
La città ligure si prepara a una giornata di grande mobilitazione. Dalle prime ore di mercoledì 28 novembre, i varchi del porto saranno presidiati da centinaia di lavoratori. Non solo portuali: sono attesi anche insegnanti, operatori sanitari, dipendenti pubblici e studenti. Il corteo principale partirà alle 9.30 da piazza Caricamento, proseguirà lungo via Gramsci e si concluderà davanti alla Prefettura. “Genova è sempre stata un laboratorio sociale”, ricorda Andrea Mantovani, storico sindacalista locale. “Qui le lotte nascono dal basso”.
Ospiti internazionali per dare voce alla protesta
A dare ancora più visibilità alla giornata saranno due ospiti internazionali: Greta Thunberg, attivista svedese per il clima, e Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati. La partecipazione di Thunberg è stata confermata ieri sera dagli organizzatori: la giovane ambientalista prenderà parte a un incontro pubblico nel pomeriggio, al Teatro della Tosse. Albanese interverrà invece nell’assemblea conclusiva, fissata per le 17. “Abbiamo voluto dare spazio a voci che parlano di battaglie globali”, spiega Luca Rossi dell’USB.
Tra porto e città: il clima alla vigilia
Nel porto, tra container e gru ferme, si respira una tensione trattenuta. “Non scioperiamo a cuor leggero”, confida Giovanni, operaio con vent’anni di esperienza. “Ma non possiamo più accettare che i nostri salari restino fermi mentre tutto costa sempre di più”. Anche i commercianti del centro storico mostrano preoccupazione per i possibili disagi, ma molti esprimono solidarietà ai lavoratori. “Se non protestiamo adesso, quando?”, si chiede una barista di via San Lorenzo.
Governo e sindacati: nessun passo indietro
Da Roma il governo segue con attenzione la situazione. Fonti vicine al Ministero del Lavoro sottolineano che “il diritto allo sciopero va rispettato, ma serve responsabilità da parte di tutti”. I sindacati, però, non mollano: “Questa finanziaria non risponde alle vere esigenze del paese”, ribadiscono dall’USB. E il sostegno di Roger Waters – artista da sempre impegnato su temi sociali – sembra aver dato nuova energia alla protesta.
Domani Genova sarà sotto i riflettori, nazionali e internazionali. Tra slogan, musica e presidi, la città proverà a far sentire forte la propria voce.
