Milano, 27 novembre 2025 – Cambio al vertice nei quotidiani del gruppo Angelucci: dal primo dicembre Tommaso Cerno guiderà Il Giornale, mentre a Il Tempo arriva Daniele Capezzone. La notizia, che circolava da giorni, è stata confermata da Editoria Italia, la holding che controlla alcune delle principali testate di centrodestra. Con questo avvicendamento si chiude l’era di Alessandro Sallusti a Milano, mentre resta saldo il ruolo di Mario Sechi a Libero.
Tommaso Cerno prende le redini de Il Giornale
La nomina di Tommaso Cerno alla direzione de Il Giornale segna un cambio importante per la storica testata fondata dalla famiglia Berlusconi. Nato nel 1975, Cerno ha guidato negli ultimi due anni Il Tempo, portando con sé un percorso professionale non convenzionale per un giornalista legato al centrodestra. Vanta una lunga carriera: è stato direttore del settimanale L’Espresso e condirettore de La Repubblica. Nel 2018 è stato eletto senatore con il Partito Democratico, nella lista di Matteo Renzi.
Negli ultimi tempi, però, il suo profilo si è spostato verso posizioni più vicine alla destra. Nel 2022 ha preso la guida di L’Identità e nel 2024 è arrivato a Il Tempo. “Non ho mai creduto nelle etichette fisse”, ha detto in una recente intervista, “il giornalismo deve raccontare la realtà, non schierarsi per principio”. La sua nomina arriva in un momento delicato, con il settore alle prese con la crisi delle vendite e le sfide del digitale.
Daniele Capezzone nuovo direttore de Il Tempo
A Il Tempo arriva Daniele Capezzone, che lascia la direzione editoriale di Libero. Romano, Capezzone ha alle spalle una lunga esperienza tra politica e giornalismo. Negli anni Duemila è stato segretario dei Radicali, poi è passato a Forza Italia e al Popolo della Libertà, ricoprendo anche il ruolo di portavoce nazionale. Dal 2013 si dedica stabilmente al giornalismo politico, collaborando con diverse testate e diventando un volto noto in tv come opinionista.
Capezzone eredita una redazione che negli ultimi mesi ha guadagnato peso nel dibattito politico romano. “Sarà una sfida dura”, ha detto ieri sera durante un incontro con i colleghi, “ma Il Tempo ha ancora molto da dire in questa città”. Tra gli addetti ai lavori la sua nomina ha suscitato curiosità: molti ne riconoscono la capacità di parlare a pubblici diversi e con linguaggi variegati.
Sallusti lascia Il Giornale, Sechi resta a Libero
L’uscita di scena di Alessandro Sallusti chiude un capitolo lungo più di dieci anni. La famiglia Angelucci, che controlla il gruppo dal 2022, ha ringraziato Sallusti per “la passione e i risultati ottenuti”, ricordando il suo ruolo nel consolidare la testata in un periodo di grandi cambiamenti per l’editoria. Sallusti era arrivato al timone de Il Giornale nel 2010, dopo una lunga esperienza a Libero.
Nessuna novità invece per Libero, dove da settembre 2023 è al timone Mario Sechi. Giornalista sardo, Sechi era stato chiamato a occuparsi dell’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio all’inizio del governo Meloni, per poi tornare rapidamente in redazione. “La stabilità è un valore”, ha detto ieri ai suoi, “soprattutto in questi tempi così incerti”.
Un gruppo in movimento e in attesa
Questo riassetto arriva in un momento di fermento per l’editoria italiana. Il gruppo Angelucci – che oltre a Libero, Il Giornale e Il Tempo controlla anche varie testate locali – punta a rafforzare la propria presenza sia su carta che online. Secondo fonti interne, l’obiettivo è “dare nuova linfa ai quotidiani”, valorizzando le diverse identità editoriali.
Tra le redazioni di Milano e Roma si respira un clima di attesa. Alcuni cronisti storici guardano con favore ai nuovi direttori; altri preferiscono attendere per capire la direzione che prenderanno. “Vedremo quale linea adotteranno”, ha commentato un caposervizio de Il Giornale poco dopo l’annuncio. Solo il tempo dirà se questa nuova fase porterà i risultati sperati.
