Sarkozy: la Cassazione respinge il ricorso e conferma la condanna per l’affare Bygmalion

Sarkozy: la Cassazione respinge il ricorso e conferma la condanna per l'affare Bygmalion

Sarkozy: la Cassazione respinge il ricorso e conferma la condanna per l'affare Bygmalion

Matteo Rigamonti

Novembre 27, 2025

Parigi, 27 novembre 2025 – Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica francese, è stato condannato in via definitiva a un anno di carcere per l’affare Bygmalion. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il suo ultimo ricorso, mettendo la parola fine a un capitolo giudiziario che ha segnato profondamente la sua carriera politica. Per Sarkozy si tratta della seconda condanna penale definitiva: la prima risale al 2021, nel caso delle intercettazioni telefoniche chiamato “Bismuth”.

Cassazione: la sentenza che non lascia scampo

La Corte di Cassazione ha confermato questa mattina, poco dopo le 10, la pena decisa dalla Corte d’Appello di Parigi il 14 febbraio 2024: un anno di carcere, di cui sei mesi senza possibilità di sospensione. In pratica, Sarkozy dovrà scontare almeno metà della pena dietro le sbarre. I suoi avvocati, che fino all’ultimo speravano in un ribaltamento, hanno espresso “profonda amarezza”. “Abbiamo fatto tutto il possibile – ha detto Maître Jacqueline Laffont – ma la giustizia ha deciso diversamente”.

Il caso Bygmalion: spese gonfiate e campagna 2012

Al centro della vicenda c’è il finanziamento irregolare della campagna presidenziale del 2012, quella in cui Sarkozy fu sconfitto da François Hollande. L’accusa sostiene che l’ex presidente abbia beneficiato di un sistema di false fatturazioni messo in piedi dalla società Bygmalion per nascondere spese elettorali ben oltre il limite consentito dalla legge francese. Sono stati documentati circa 43 milioni di euro di spese, quasi il doppio del tetto legale, fissato a 22,5 milioni. “Non potevo sapere tutto”, ha sempre sostenuto Sarkozy durante il processo, negando ogni responsabilità diretta.

Un ex presidente con due condanne definitive

Con questa sentenza, Sarkozy è il primo ex presidente della Quinta Repubblica ad avere due condanne penali definitive. Nel marzo 2021 era stato già condannato nel caso “Bismuth”, legato a tentativi di corruzione e traffico d’influenze tramite intercettazioni. All’epoca la pena era stata sospesa, ma aveva comunque segnato una svolta storica. Oggi la situazione si fa più grave: la nuova condanna è definitiva e dovrà essere eseguita.

Reazioni a caldo: tensioni nel panorama politico

La notizia ha subito fatto rumore in Francia. Dalla sede dei Républicains, il partito fondato da Sarkozy, è calato un silenzio carico di tensione. Solo nel pomeriggio il segretario Éric Ciotti ha preso la parola: “Rispettiamo le decisioni della giustizia, ma resta l’amarezza per una vicenda che pesa su tutta la nostra famiglia politica”. Gli avversari sono stati più decisi. La deputata socialista Valérie Rabault ha detto: “La legge è uguale per tutti”. Nei pressi del Palais de Justice, qualche sostenitore di Sarkozy ha commentato sottovoce: “Non è giusto, lui ha dato tanto alla Francia”.

Cosa succede ora per Sarkozy

A 70 anni e ormai lontano dalla scena politica attiva, per Sarkozy si apre una fase delicata. Fonti vicine all’ex presidente spiegano che i suoi legali stanno valutando come far valere la pena: si potrebbe puntare a misure alternative al carcere, come i domiciliari o il braccialetto elettronico. Ma la sentenza segna comunque un punto fermo nella sua storia pubblica. “È una pagina dolorosa – ha detto un ex collaboratore – ma anche una lezione per tutti”.

Un precedente che pesa sulla politica francese

L’affare Bygmalion è uno dei casi più importanti di finanziamento illecito nella storia recente della Francia. La sentenza di oggi chiude un’inchiesta durata più di dieci anni e conferma la linea dura dei giudici contro le irregolarità nei fondi politici. Per Sarkozy, che nel 2007 era salito all’Eliseo promettendo trasparenza e rinnovamento, questo verdetto pesa come un macigno. Eppure, tra i corridoi del tribunale, qualcuno ricorda ancora le sue parole: “La politica è fatta anche di cadute. Bisogna saperle affrontare”.