Tatuaggi tecnologici: display innovativi che dissipano il calore

Tatuaggi tecnologici: display innovativi che dissipano il calore

Tatuaggi tecnologici: display innovativi che dissipano il calore

Matteo Rigamonti

Novembre 27, 2025

Pechino, 27 novembre 2025 – Un display flessibile che si appoggia sulla pelle come un tatuaggio elettronico e, mentre cambia colore, non produce calore ma lo disperde: è questa l’ultima invenzione del team di ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze e della Sichuan University. Una novità che potrebbe rivoluzionare il mondo dei dispositivi indossabili e il modo di gestire il calore. Il lavoro, pubblicato su Acs Energy Letters, arriva in un momento in cui cresce la richiesta di soluzioni per raffreddare consumando poco, spinta dall’aumento delle temperature globali.

Un display che rinfresca la pelle (e non solo)

Il punto di forza di questa tecnologia è un materiale sottile e flessibile, che si può applicare sulla pelle o su altre superfici, come un braccio, una parete o persino un cartellone pubblicitario. Il display è formato da due elettrodi e una soluzione con argento all’interno, che gli permette di cambiare colore a seconda della tensione elettrica. Quando il display diventa bianco, riflette la luce del sole e aiuta a raffreddare la superficie sotto di lui. Se invece cambia tonalità, l’argento si deposita su uno degli elettrodi, riducendo l’assorbimento della luce ma mantenendo il controllo della temperatura.

Ming Xiao, docente alla Sichuan University e coordinatore dello studio insieme a Boxiang Wang dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha spiegato che “l’obiettivo era superare i limiti dei materiali tradizionali, che funzionano solo se bianchi o argentati e non possono cambiare colore senza perdere efficacia”. Fino a oggi, i materiali usati per il raffreddamento passivo non permettevano di scegliere il colore: appena si provava a colorarli, iniziavano ad assorbire calore, vanificando lo scopo.

Test e risultati: fino a 13 gradi in meno

I test fatti dal gruppo cinese hanno dato risultati concreti. Il nuovo dispositivo flessibile è riuscito a far scendere la temperatura dei materiali sotto di lui di 3-5 gradi rispetto all’aria intorno. Ma c’è di più: durante simulazioni di caldo estremo, il raffreddamento è stato superiore di 6-13 gradi rispetto ai prodotti già sul mercato. Un dato che, se confermato su larga scala, potrebbe aprire nuove strade sia per l’abbigliamento tecnico sia per l’edilizia.

“Abbiamo visto una differenza netta nelle condizioni più difficili”, ha sottolineato Xiao. “Questo sistema mantiene fresche le superfici anche sotto il sole diretto, senza consumare energia in più”. Una caratteristica utile non solo per chi indossa il dispositivo – come atleti o lavoratori esposti al caldo – ma anche per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Applicazioni: dalla moda alla pubblicità intelligente

Le possibilità del nuovo display flessibile vanno oltre il semplice comfort. I ricercatori immaginano usi nei cartelloni pubblicitari intelligenti, che cambiano colore e messaggio senza surriscaldarsi, o nei rivestimenti degli edifici, per ridurre i consumi energetici per il raffreddamento. “Poter controllare sia l’aspetto che la temperatura apre nuove strade”, ha spiegato Wang.

Non è escluso che in futuro questo materiale possa finire anche in dispositivi medici o in abbigliamento sportivo avanzato. Per ora, però, la tecnologia è ancora in fase sperimentale: serviranno altri test per capire quanto dura e quanto funziona su superfici più grandi.

Una risposta concreta al riscaldamento globale

Questo studio nasce in un mondo che deve fare i conti con temperature sempre più alte. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il 2024 è stato uno degli anni più caldi di sempre. In questo scenario, soluzioni come quella del team cinese possono diventare un pezzo importante nella lotta al riscaldamento globale, offrendo alternative a basso consumo rispetto ai condizionatori tradizionali.

Gli autori hanno già annunciato che vogliono collaborare con aziende del settore per sviluppare prototipi commerciali. “Siamo convinti che questa tecnologia possa entrare in molti aspetti della vita di tutti i giorni”, ha concluso Xiao. Per ora, la sfida è portare il dispositivo fuori dai laboratori e renderlo accessibile a tutti.