Garlasco: la battaglia tra genetisti sul misterioso Dna di Sempio trovato sotto le unghie di Chiara Poggi

Garlasco: la battaglia tra genetisti sul misterioso Dna di Sempio trovato sotto le unghie di Chiara Poggi

Garlasco: la battaglia tra genetisti sul misterioso Dna di Sempio trovato sotto le unghie di Chiara Poggi

Matteo Rigamonti

Novembre 28, 2025

Garlasco, 28 novembre 2025 – Il caso Garlasco torna sotto i riflettori della giustizia e dell’opinione pubblica. Nuove analisi genetiche hanno riacceso il dibattito sulla traccia di Dna trovata sotto le unghie di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua casa il 13 agosto 2007. A pochi giorni dall’udienza decisiva, fissata per il 18 dicembre al tribunale di Pavia, lo scontro tra gli esperti si fa sempre più acceso: da una parte chi vede una chiara corrispondenza con il Dna maschile della famiglia di Andrea Sempio, dall’altra chi mette in dubbio quanto quella traccia possa davvero valere come prova.

Perizia Albani: la Procura punta sulla compatibilità genetica

Nella relazione firmata dalla perita Denise Albani, nominata dal Gip di Pavia, le due tracce di Dna Y trovate sotto le unghie della vittima sarebbero “pienamente sovrapponibili” al profilo genetico maschile della famiglia Sempio. Una conclusione che segue le linee già tracciate dal genetista della Procura, Carlo Previderé, basata su uno studio statistico condotto su un campione ampio e aggiornato. “I dati parlano chiaro – ha detto Albani in un incontro informale con gli avvocati – la compatibilità è significativa e non si può ignorare”.

La Procura di Pavia, che aveva già affidato a Previderé l’analisi dei reperti, vede in questa nuova perizia un pezzo importante del puzzle. “La sovrapponibilità è un fatto oggettivo”, ha detto una fonte vicina agli inquirenti, sottolineando che la metodologia adottata rispetta gli standard internazionali.

La difesa contesta: possibile contaminazione e traccia debole

Non tutti però sono d’accordo. I consulenti di Andrea Sempio avevano già in passato ipotizzato una possibile contaminazione indiretta: secondo questa versione, Chiara Poggi potrebbe aver toccato un oggetto già maneggiato da Sempio, che frequentava spesso la casa dei Poggi. “Non si può escludere che il Dna sia stato trasferito in modo del tutto casuale”, spiega uno degli avvocati della difesa.

Il genetista scelto dalla difesa, Arnaldo Palmegiani, mette in dubbio soprattutto il valore probatorio della traccia. “I livelli rilevati sono troppo bassi per pensare a un trasferimento da contatto violento”, afferma Palmegiani, riferendosi all’aggressione che ha tolto la vita a Chiara. Secondo lui si tratta di un Dna misto, debole e non capace di identificare con certezza una persona: “Non basta per dire che Sempio fosse sulla scena del delitto”, ha ribadito davanti ai giornalisti fuori dal tribunale.

Scontro tecnico e giudiziario ancora aperto

Il confronto tra gli esperti entrerà nel vivo il 18 dicembre, durante l’udienza pubblica. La perita Albani dovrà spiegare le sue conclusioni davanti alle parti e rispondere alle domande incrociate dei genetisti. Sarà un momento decisivo, che potrebbe influenzare la decisione del giudice e aprire la strada a nuove indagini.

Intanto, resta un altro punto oscuro: sulle unghie di Chiara Poggi è stato trovato anche un terzo profilo genetico, che non corrisponde né a Andrea Sempio né ad Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per l’omicidio. Un dettaglio che alimenta dubbi e domande ancora senza risposta. “È un aspetto da chiarire”, ammette uno degli avvocati della famiglia Poggi, lasciando intendere che la vicenda potrebbe avere altri sviluppi.

Garlasco si divide, il paese aspetta risposte

A Garlasco, la notizia delle nuove analisi ha riacceso discussioni mai sopite. Nei bar del centro, tra piazza Repubblica e via Roma, il caso torna a essere argomento di conversazione, con toni sommessi ma attenti. “Speriamo solo che questa volta si arrivi a una verità definitiva”, confida una residente storica, mentre altri preferiscono restare in silenzio.

L’appuntamento in tribunale sarà dunque cruciale. Solo dopo il confronto tra i genetisti il giudice potrà decidere se le nuove prove sono abbastanza per riaprire le indagini o se la pista Sempio resterà un’ipotesi senza conferme. Nel frattempo, il fascicolo Garlasco continua a pesare sulla memoria di una comunità che attende ancora risposte certe.