Lovati smonta le indiscrezioni sulla perizia: il Dna di Poggi non è compatibile con Sempio

Lovati smonta le indiscrezioni sulla perizia: il Dna di Poggi non è compatibile con Sempio

Lovati smonta le indiscrezioni sulla perizia: il Dna di Poggi non è compatibile con Sempio

Matteo Rigamonti

Novembre 28, 2025

Milano, 28 novembre 2025 – Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio, ha smentito con decisione le ultime voci circolate sulla nuova perizia genetica nel delitto di Garlasco. Ieri sera, ospite a “Dentro la Notizia” su Canale 5, Lovati ha definito “false” le anticipazioni che parlano di una possibile corrispondenza tra il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e quello di Sempio, oltre a un altro profilo chiamato “Ignoto 2”. Ha parlato di un vero e proprio “terrorismo psicologico”.

Lovati stronca le indiscrezioni sulla perizia genetica

Durante l’intervista con Gianluigi Nuzzi, Lovati ha chiarito che le notizie diffuse in questi giorni non hanno alcun fondamento. “Sono false, sono un atto di terrorismo contro Sempio”, ha detto senza mezzi termini. Il legale ha rimarcato come la fuga di notizie danneggi non solo il suo ex cliente, ma anche la correttezza dell’intero processo. “Bisogna capire chi ha messo in giro queste cose, perché sta creando un clima pesante per un indagato che si sente già accusato di qualcosa che non è ancora stato deciso”, ha aggiunto.

Secondo Lovati, la presunta corrispondenza tra il Dna di Sempio e quello rilevato sotto le unghie della vittima non trova conferma nei dati ufficiali. La genetista Denise Albani, incaricata della nuova perizia, avrebbe inviato i primi risultati tramite Pec ai consulenti e alla Procura, ma – precisa il legale – si tratta di dati preliminari, ancora senza una valutazione definitiva.

Vecchie polemiche e nuove fughe di notizie

Lovati ha espresso preoccupazione per il ripetersi di situazioni già viste in passato. “Non è la prima volta che succede, è successo con l’impronta 33 e con Ignoto 3. È una tattica che non mi piace”, ha ricordato, riferendosi a momenti chiave dell’inchiesta in cui informazioni delicate erano trapelate prima del tempo. In quei casi, l’anticipazione di dettagli tecnici aveva scatenato polemiche e sospetti, mettendo sotto pressione sia gli indagati sia gli esperti coinvolti.

Il riferimento all’“impronta 33” e a “Ignoto 3” richiama episodi in cui elementi dell’indagine erano stati interpretati in modo contrastante, con discussioni pubbliche molto accese. Lovati ha concluso con una frecciatina: “Vorrei sapere chi ha diffuso queste notizie. Forse sono gli stessi che mi hanno criticato per la fuga di notizie sulla consulenza Linarello?”, insinuando che le responsabilità potrebbero venire dall’interno del sistema giudiziario.

Perizia definitiva in arrivo a dicembre

La situazione resta in divenire. La perizia definitiva della genetista Albani sarà depositata nei prossimi giorni e sarà discussa in aula a Pavia il 18 dicembre. Solo allora si avranno dati certi sull’esito degli esami e sulle possibili ripercussioni per Andrea Sempio. Nel frattempo, fonti vicine alla difesa mettono in guardia: ogni anticipazione rischia di creare solo confusione e tensioni.

Secondo le prime ricostruzioni, i risultati parziali sono stati inviati riservatamente alle parti in causa. Ma senza la valutazione finale, restano aperte molte ipotesi. “Se queste anticipazioni fossero confermate – ha detto Lovati – la perizia stessa potrebbe essere impugnata o addirittura annullata”, con conseguenze anche per il perito e per il giudice.

Un clima sempre più teso attorno al caso Garlasco

Il caso Poggi continua a tenere alta l’attenzione e a dividere l’opinione pubblica. A quasi vent’anni dall’omicidio di agosto 2007, ogni nuovo sviluppo viene seguito con ansia, sia dai familiari della vittima sia dai legali delle parti. In questo clima, la gestione delle informazioni è fondamentale: “Non si può andare avanti così”, ha confidato un consulente vicino all’inchiesta. “Serve rispetto per tutti”.

La prossima udienza a Pavia sarà decisiva per chiarire il peso delle nuove analisi genetiche e capire se davvero si aprono nuovi scenari investigativi. Fino ad allora, il dibattito resta acceso e le posizioni lontane.