Milano, 28 novembre 2025 – Piazza Affari chiude in positivo, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,21% a 43.219 punti. Una giornata segnata dall’ombra dell’inchiesta della Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca, che ha agitato i mercati. A pagare il prezzo più alto è stato Mps, in calo netto del 4,56% a 8,33 euro, dopo che nel primo pomeriggio è stato reso noto il coinvolgimento dell’ad Luigi Lovaglio tra gli indagati. Con lui anche l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e il presidente di Luxottica e Delfin, Francesco Milleri.
Scandalo Mediobanca: l’inchiesta scuote il mercato
Da fonti giudiziarie emerge che la Procura di Milano ha fatto una perquisizione negli uffici di Monte dei Paschi di Siena nell’ambito dell’indagine sulla scalata a Mediobanca. Oltre a Lovaglio, sono indagati anche Caltagirone e Milleri. La notizia ha avuto un effetto immediato sul titolo Mps, che già dalle 14 ha iniziato a perdere terreno in Borsa. “Stiamo collaborando con le autorità”, ha detto una fonte interna alla banca, senza però entrare nel dettaglio delle accuse.
Mediobanca ha chiuso la seduta in calo dell’1,9% a 16,75 euro. Gli altri titoli coinvolti hanno avuto movimenti più contenuti: Generali ha ceduto lo 0,12%, mentre EssilorLuxottica ha perso lo 0,06% a Parigi. Alcuni analisti di Piazza Affari puntano il dito su Generali, ritenendola il vero obiettivo della manovra su Piazzetta Cuccia. “Il mercato resta vigile, ma per ora prevale la prudenza”, ha commentato un gestore milanese.
Banche in ordine sparso, Tim in calo
Il settore bancario si è mosso a macchia di leopardo. La migliore è stata la Popolare di Sondrio, che ha guadagnato lo 0,71%. Bene anche Unicredit (+0,45%), mentre Banco Bpm ha chiuso invariata rispetto al giorno prima. Più fiacca Intesa Sanpaolo, in calo dello 0,14%, e ancora peggio Bper, che ha perso lo 0,34%. Vendite anche su Tim, che ha lasciato sul terreno l’1,42%. Tra gli altri titoli, performance più caute per Saipem (-0,47%), Eni e Tenaris (entrambe -0,35%).
Tra le blue chip spiccano i rialzi di Campari, in testa con un +3,16%, sostenuta dai buoni risultati di Remy Cointreau (+2,62% a Parigi), che ha confermato le previsioni per l’anno. Bene anche Lottomatica (+2,89%), Azimut (+2,56%), Ferrari (+1,47%), Leonardo (+1,36%), Amplifon (+1,33%) e Diasorin (+1,02%). In territorio positivo, anche se più contenuto, Enel e Unipol (+0,79% entrambe), oltre a Stellantis (+0,73%).
Mfe e Impresa: la borsa frena dopo l’acquisto
Giornata difficile per le azioni Mfe A (-0,89%) e Mfe B (-0,54%), in flessione dopo l’annuncio dell’acquisto di quasi un terzo della portoghese Impresa. Quest’ultima, dopo un avvio brillante, ha subito una brusca inversione, chiudendo in calo del 3,1%. Secondo alcuni operatori presenti in zona Cordusio, “gli investitori sono cauti e aspettano di capire quali saranno le mosse future”.
Spread in aumento, rendimenti in rialzo
Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi sale a 72,3 punti base. Il rendimento del titolo italiano cresce di 1,2 punti, arrivando al 3,4%, mentre quello tedesco sale di 0,8 punti al 2,68%. Il decennale francese si porta al 3,41%, in aumento di 1,3 punti. Un operatore di una banca d’affari spiega che “questi movimenti riflettono le attese sulle prossime mosse della Bce e la prudenza degli investitori internazionali”.
La giornata si chiude quindi con un clima di attesa e qualche tensione, alimentata dagli sviluppi giudiziari. Tutti gli occhi restano puntati sulle prossime mosse della Procura e sulle reazioni dei grandi protagonisti della finanza italiana.
