Premio Vincenzo Dona: sette decenni di innovazione nella tutela dei consumatori

Premio Vincenzo Dona: sette decenni di innovazione nella tutela dei consumatori

Premio Vincenzo Dona: sette decenni di innovazione nella tutela dei consumatori

Matteo Rigamonti

Novembre 28, 2025

Roma, 28 novembre 2025 – Il “Premio Vincenzo Dona, voce dei consumatori” è tornato oggi a Roma con un’edizione speciale, dedicata ai 70 anni dell’Unione Nazionale Consumatori. Fondata nel 1955 da Vincenzo Dona, l’associazione ha scelto per la diciannovesima edizione un tema che spinge a guardare oltre il solito: “Unconventional: come avere successo fuori dagli schemi”. A guidare questo percorso è stato il presidente Massimiliano Dona, che ha coinvolto imprenditori, studiosi e attivisti in una riflessione comune sulle nuove relazioni tra aziende e consumatori.

Un evento che fa riflettere sul rapporto tra imprese e cittadini

Non una semplice conferenza, ma un’esperienza immersiva, come l’ha definita lo stesso Massimiliano Dona, presidente di Unc, che ha aperto la giornata. “La cosa più fuori dagli schemi che si possa fare oggi è ascoltare”, ha detto davanti a una platea attenta. “Viviamo in un mondo dove tutti vogliono parlare e mettersi in mostra. Fermarsi ad ascoltare davvero, non per rispondere ma per capire, è un gesto rivoluzionario”. Dona ha raccontato come il suo lavoro sui social – seguitissimo da un milione di persone ogni giorno – nasce proprio dalle storie che raccoglie: “Non li chiamo follower, sono io che seguo loro. Le loro paure, le idee, le domande: da qui partono i miei progetti”.

Creatività e meraviglia, le chiavi per il successo fuori dagli schemi

Sul palco del Premio Vincenzo Dona si sono susseguiti interventi diversi. Il sociologo Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, ha ricordato che la “meraviglia” è quella scintilla che accende la conoscenza. “Nell’era dei social – ha spiegato Morace – l’engagement è fondamentale: i consumatori vogliono sentirsi unici e creativi. Il successo fuori dagli schemi non è più un’eccezione, ma la regola”. Ha poi messo in luce il ruolo dell’arte nelle strategie d’impresa: “Non è più solo la ciliegina sulla torta, ma un ingrediente principale”.

Riccarda Zezza, fondatrice di Lifeed, ha rilanciato: “Per avere successo fuori dagli schemi bisogna davvero cambiare gli schemi. Altrimenti si ottiene solo il successo che gli schemi stessi sono disposti a concedere”. Per Zezza la vera sfida è inseguire un senso personale, non solo risultati misurabili.

Tecnologia, ascolto e valore: il marketing sta cambiando

Anche la tecnologia gioca un ruolo chiave nel futuro dei consumi. Giuseppe Stigliano, docente e imprenditore, ha spiegato come i consumatori affideranno sempre più scelte all’intelligenza artificiale e agli strumenti digitali. “Il vero marketing fuori dagli schemi – ha detto – non sarà moltiplicare i canali di vendita, ma aiutare domanda e offerta a incontrarsi davvero. Tornare alle basi: creare valore per chi compra”.

Vincenzo Schettini, professore di Fisica noto per i suoi video divulgativi, ha condiviso la sua esperienza personale: “L’entusiasmo oggi è raro. Chi segue i miei contenuti si diverte perché io mi diverto davvero. L’originalità funziona quando è autentica”. Schettini ha sottolineato quanto sia importante usare un linguaggio chiaro e instaurare un dialogo vero con gli studenti.

Inclusione e felicità: nuovi modelli per imprese e società

Richard Romagnoli, creatore del metodo Happygenetica, ha messo al centro la felicità: “Il successo nasce dall’allineamento tra chi siamo e cosa facciamo. La felicità non dipende da ciò che accade fuori, ma da ciò che scegliamo di attivare dentro di noi”.

Maura Gancitano, filosofa e co-fondatrice di Tlon, ha parlato della pressione sociale sulla performance: “L’alternativa non è sentirsi impotenti, ma trovare un percorso che abbia senso. Pensare fuori dagli schemi significa accettare cambi di direzione e pause come parte del cammino”.

Nico Acampora, fondatore di PizzAut, ha raccontato l’esperienza dell’inclusione: “Fuori dagli schemi è l’unico modo in cui sappiamo ragionare. La neurodiversità non è un limite, ma una risorsa. L’inclusione cambia profondamente il modo in cui affrontiamo la vita”.

I premiati 2025: storie di impegno e innovazione

Durante la cerimonia sono stati consegnati i premi a chi si è distinto nell’anno per l’impegno a favore dei consumatori. Nico Acampora ha ricevuto il premio nella sezione Personalità “per aver trasformato la fragilità in forza”. Il premio stampa è andato al giornalista Giampaolo Colletti, per il suo racconto sulle trasformazioni digitali, sempre preciso e coinvolgente.

Per la miglior tesi di laurea sulla tutela del consumatore sono state premiate Giulia Di Mario (Università La Sapienza), con uno studio sulle ombre della platform society, e Isabella Durante (Uninettuno), con una ricerca sul potere del packaging nei supermercati.

Settant’anni dopo la sua nascita, l’Unione Nazionale Consumatori rilancia così il suo messaggio: ascoltare davvero le persone resta il gesto più rivoluzionario – e fuori dagli schemi – che si possa fare oggi.