Tokyo, 28 novembre 2025 – La Borsa di Tokyo ha aperto oggi in rialzo, spinta dai segnali positivi che arrivano dal settore tecnologico e dalla stabilità dei mercati azionari americani. Alle 9:00 ora locale, il principale indice giapponese, il Nikkei 225, ha guadagnato lo 0,76%, chiudendo a 49.937,84 punti, con un aumento di 378 punti rispetto al giorno prima. Un avvio che, secondo gli addetti ai lavori, riflette una fiducia crescente degli investitori dopo le ultime sedute di Wall Street.
Tecnologia e Wall Street spingono il Nikkei in alto
Il clima sui mercati asiatici si è fatto più tranquillo nelle ultime ore, grazie soprattutto alla buona performance dei titoli tecnologici negli Stati Uniti. In particolare, le aziende legate all’intelligenza artificiale e ai semiconduttori hanno guidato i rialzi a New York, trascinando con sé anche l’umore a Tokyo. “C’è un legame sempre più stretto tra i due mercati”, ha spiegato un analista di Nomura Securities, intervistato appena dopo l’apertura. “Quando Nasdaq e S&P 500 salgono, qui lo si sente subito”.
Tra i titoli più vivaci in avvio spiccano SoftBank Group e Sony Group, entrambi in crescita di oltre un punto percentuale. Bene anche Tokyo Electron e Advantest, due pezzi da novanta nel settore dei chip, che hanno subito messo a segno progressi evidenti nei primi scambi.
Effetto Fed e oscillazioni dello yen
Sul fronte dei cambi, le attese per una possibile riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve americana hanno avuto un impatto immediato sullo yen. Il cambio contro il dollaro ha visto la valuta giapponese rafforzarsi fino a 156,10, mentre nei confronti dell’euro lo yen ha perso terreno, scendendo a 181,10. Questo movimento riflette le diverse strategie di politica monetaria tra Stati Uniti ed Europa.
“Il mercato si aspetta già una Fed più morbida nei prossimi mesi”, ha commentato un trader di Mizuho Bank. “Questo sostiene lo yen contro il dollaro, ma la forza dell’euro resta un elemento da tenere d’occhio”. Gli esperti avvertono che questa dinamica potrebbe pesare sulle esportazioni giapponesi nei prossimi trimestri, soprattutto verso i mercati europei.
Investitori più cauti ma speranzosi
Nella sala contrattazioni di Marunouchi, nel cuore finanziario di Tokyo, l’atmosfera appare meno tesa rispetto alle settimane passate. Qualcuno ammette che la volatilità sembra essersi un po’ calmata, almeno per ora. “Dopo mesi di incertezze, c’è voglia di tornare a investire”, ha detto un gestore di fondi presente in sala. Rimangono però nodi da sciogliere, come l’andamento dell’inflazione globale e le decisioni delle banche centrali.
Gli analisti sottolineano che il livello psicologico dei 50mila punti sul Nikkei è un traguardo importante. Superarlo con volumi solidi potrebbe far partire una nuova ondata di acquisti da parte degli investitori istituzionali. “Siamo a un passo da un momento decisivo”, ha detto un esperto di Daiwa Securities. “Ma serve prudenza: basta una notizia negativa dagli Stati Uniti o dalla Cina per ribaltare tutto”.
Tensioni globali e impatto sulle aziende giapponesi
Il rafforzamento del mercato azionario americano resta un punto di riferimento per gli investitori asiatici. Sullo sfondo, le tensioni geopolitiche – dal Medio Oriente ai dazi tra Washington e Pechino – non sembrano per ora intaccare il listino giapponese.
Le grandi aziende esportatrici seguono con attenzione l’andamento dello yen. Un cambio favorevole può dare una spinta ai ricavi esteri, ma la volatilità resta un’incognita difficile da prevedere. “Ogni giorno porta nuove sfide”, ha confidato un dirigente di Toyota Motor Corporation. “Dobbiamo essere pronti a reagire in fretta”.
Una giornata all’insegna dell’ottimismo, ma con prudenza
In breve, la giornata a Tokyo è iniziata con un certo ottimismo. Il Nikkei si avvicina a quota 50mila punti, grazie al traino del settore tecnologico e a un clima più sereno sui mercati globali. Gli occhi restano puntati sulle prossime mosse della Fed e sulle variazioni del cambio che potrebbero influenzare le esportazioni giapponesi nei mesi a venire. Per ora, però, tra gli operatori si respira un’aria di tregua – forse solo temporanea – dopo settimane di forti oscillazioni.
