Washington, 28 novembre 2025 – Gli Stati Uniti si preparano a stringere la morsa sui trafficanti di droga venezuelani. Il presidente Donald Trump ha annunciato un’azione imminente, che partirà “molto presto” e punterà soprattutto ai confini terrestri. L’annuncio è arrivato durante il Ringraziamento, in un incontro con i militari americani in una base vicino a Washington. “Via terra è più facile, inizieremo a breve”, ha detto Trump, lasciando capire che la strategia americana sta per accelerare.
Trump lancia l’allarme: nuove mosse contro la droga dal Venezuela
Trump ha scelto il tradizionale appuntamento del Thanksgiving per rivolgersi direttamente ai soldati e, di riflesso, mandare un messaggio chiaro sia a Caracas sia alle bande criminali che operano al confine sud. “Li abbiamo avvertiti: basta mandare veleno nel nostro Paese”, ha detto, riferendosi ai carichi di stupefacenti che, secondo Washington, continuano a entrare negli Stati Uniti lungo rotte terrestri e marittime.
Il termine “veleno” non è casuale. Negli ultimi mesi, la Drug Enforcement Administration (DEA) ha registrato un aumento dei sequestri di cocaina e altre sostanze provenienti dal Sud America, con un occhio di riguardo per i traffici che vedono il Venezuela come punto di passaggio. Fonti della Casa Bianca fanno sapere che la nuova strategia prevede più controlli alle frontiere e una collaborazione più stretta con i paesi vicini.
Confini terrestri nel mirino: la nuova strategia di Washington
“Via terra è più facile”, ha ribadito Trump davanti alle truppe, sottolineando come le rotte marittime e aeree siano più complicate da tenere sotto controllo in tempo reale. Puntare sui confini terrestri significa agire più rapidamente e con maggior efficacia. Secondo il Dipartimento della Sicurezza Interna, la maggior parte dei carichi intercettati negli ultimi mesi è passata proprio attraverso valichi terrestri secondari.
Non sono stati forniti dettagli su quando e come partiranno le nuove misure. Ma fonti vicine al Pentagono suggeriscono il coinvolgimento di unità speciali della Guardia Nazionale e delle forze di frontiera, supportate da tecnologie di sorveglianza avanzate. “Stiamo lavorando per proteggere le nostre comunità”, ha detto un funzionario del Dipartimento della Difesa, senza aggiungere altro.
Tensioni alle stelle: le reazioni internazionali
L’annuncio di Trump arriva in un momento delicato per i rapporti tra Washington e Caracas. Il governo venezuelano di Nicolás Maduro ha respinto più volte le accuse americane, definendole “strumentali” e parte di una strategia politica. Dall’altra parte, l’amministrazione Usa insiste sulla necessità di “difendere la salute pubblica” e fermare le organizzazioni criminali internazionali.
Anche gli osservatori internazionali non sono rimasti in silenzio. L’analista politico Juan Carlos Ramírez, intervistato dalla CNN spagnola, ha avvertito che “la mossa americana potrebbe peggiorare ancora di più i rapporti già tesi tra i due paesi”. Ma tra gli esperti c’è chi crede che la pressione sui trafficanti crescerà nei prossimi mesi.
Il quadro generale: numeri e sfide
Negli ultimi anni il flusso di droga dal Sud America verso gli Stati Uniti ha subito alti e bassi. Secondo l’ultimo rapporto dell’Office of National Drug Control Policy, nel 2024 sono state sequestrate oltre 120 tonnellate di cocaina lungo il confine sud, con un aumento del 15% rispetto all’anno prima. Il Venezuela è indicato come uno dei principali paesi di passaggio, anche a causa dell’instabilità politica e della presenza di gruppi armati nelle zone di confine.
La nuova linea di Trump si inserisce in un quadro già complicato, dove la lotta al narcotraffico si intreccia con questioni diplomatiche e di sicurezza interna. Solo nelle prossime settimane si potrà capire se le misure annunciate dalla Casa Bianca riusciranno davvero a frenare il traffico via terra. Intanto, la tensione lungo i confini meridionali degli Stati Uniti resta alta.
