Palmoli (Chieti), 29 novembre 2025 – Dopo settimane di dubbi e tensioni, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, noti come la “famiglia nel bosco”, hanno deciso di trasferirsi in un casolare immerso nei boschi di Palmoli, nel cuore dell’Abruzzo. La svolta è arrivata nelle ultime ore, grazie a una proposta di comodato gratuito fatta da Armando Carusi, ristoratore di Ortona ma originario proprio di Palmoli. Carusi ha voluto offrire alla coppia una soluzione concreta per ritrovare la loro vita a contatto con la natura.
Un casolare nel verde per ripartire
La storia della famiglia Trevallion-Birmingham, finita sulle prime pagine per la scelta estrema di vivere lontano dalla città e per la decisione del Tribunale dei minori dell’Aquila di allontanare i tre figli, ha ora un nuovo capitolo. Ieri Nathan ha visitato di persona la casa, che si trova in una zona isolata e verde del territorio di Palmoli. “È rimasto molto colpito dalla casa”, ha raccontato Carusi al telefono. “E non ha visto nemmeno l’esterno, che è la cosa più bella: c’è una fonte con una sorgente. Un posto davvero unico”.
Il casolare, ristrutturato da poco, era pensato per ospitare turisti. Ma Carusi ha deciso di offrirlo alla famiglia dopo aver seguito la loro storia sui giornali. “Quella è la casa dove sono nato e cresciuto con i miei genitori”, ha spiegato. “Da bambino facevamo la stessa vita che Nathan e Catherine stanno vivendo ora: niente riscaldamento, ogni stanza ha un camino. C’è anche l’acqua corrente”.
Un gesto nato dall’esperienza
La proposta di Carusi non è casuale. Pur vivendo oggi a Ortona, l’uomo ha mantenuto un legame forte con Palmoli e con quel tipo di vita. “Non mi sorprende la scelta della famiglia nel bosco, perché l’ho vissuta anch’io da ragazzo”, ha detto. Il casolare ha almeno due stanze grandi, una cucina con utensili di legno antichi – un dettaglio che ha colpito molto Nathan – un pozzo per l’acqua, un bagno a secco e spazi per gli animali.
“Nathan è rimasto affascinato anche dalla possibilità di filare la lana come si faceva un tempo”, ha aggiunto Carusi. “È un appassionato di queste cose. Oggi gli ho mandato tante foto dell’esterno, che lui ha subito girato a Catherine. Mi ha detto che è bastato quello per convincersi. L’interno gli è piaciuto parecchio”.
Tra tensioni e passi avanti
La decisione di trasferirsi nel casolare arriva dopo giorni difficili, segnati da tensioni legali e voci su presunte pressioni esterne. La famiglia ha dovuto fare i conti con la rinuncia del proprio avvocato e con indiscrezioni su una possibile “eterodirezione” da parte di gruppi rurali della zona. Solo nelle ultime ore, secondo fonti vicine alla coppia, è arrivato il via libera definitivo per entrare nella nuova casa.
Il casolare si trova in una zona appartata, ma non troppo lontana dal paese. Per Carusi, questa soluzione può essere un compromesso tra la voglia della famiglia di vivere come desidera e le richieste delle autorità: “Potranno continuare il loro stile di vita, ma in un posto più sicuro e sotto controllo”.
Un domani da scrivere
Resta da capire se questa nuova sistemazione potrà favorire il ritorno dei figli, attualmente affidati ai servizi sociali su ordine del Tribunale dei minori. La famiglia, che negli ultimi mesi ha vissuto in condizioni difficili nei boschi abruzzesi, spera ora in una svolta. “Abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarli”, ha concluso Carusi. “Spero che questa casa sia l’inizio di qualcosa di nuovo”.
La vicenda continua a tenere alta l’attenzione delle istituzioni locali e dei cittadini di Palmoli, molti dei quali hanno espresso vicinanza alla coppia. Per ora, quel casolare nel bosco sembra una tregua – forse solo temporanea – nella complessa storia di Nathan e Catherine.
