Milano, 29 novembre 2025 – Fausto Bianchi è il nuovo presidente della Piccola Industria di Confindustria. La sua elezione è arrivata oggi, dopo che Pasquale Lampugnale, l’industriale dell’acciaio, si è ritirato a pochi istanti dal voto. L’assemblea si è svolta nella sede di viale dell’Astronomia. Per le piccole e medie imprese italiane si apre una nuova fase: Bianchi, 56 anni, imprenditore lombardo specializzato nella meccanica avanzata, guiderà per i prossimi quattro anni la componente che conta il 97% delle aziende associate a Confindustria.
Una voce forte per le PMI
“Faremo sentire chiaro in Italia e in Europa il bisogno delle piccole e medie imprese”, ha detto Bianchi subito dopo la nomina, davanti ai giornalisti. Ha rimarcato l’urgenza di “coerenza, semplicità e stabilità nelle politiche industriali, fiscali ed energetiche”, temi che – secondo lui – spesso restano fuori dall’agenda politica nazionale. La sua candidatura è arrivata unica, ma non senza una gara serrata. “Questo risultato dimostra che il sistema è maturo – ha confidato – non serve più contarsi per decidere una leadership, soprattutto in una realtà così vasta”.
Le piccole imprese: il cuore dell’economia italiana
La Piccola Industria è la spina dorsale del nostro sistema produttivo. I dati Confindustria parlano chiaro: le PMI associate danno lavoro a circa 14 milioni di persone e pesano per il 60% sul valore del PIL. “Sono fiero di rappresentare la parte più importante dell’industria italiana”, ha detto Bianchi, ricordando che spesso la ‘piccola’ resta ai margini della visione sul futuro del Paese. “Il mio obiettivo è proprio questo: mettere le piccole e medie imprese al centro, perché sono il vero motore dell’Italia”.
Innovazione e cambiamenti: la sfida che ci aspetta
Tra le priorità del nuovo presidente ci sono la crescita delle dimensioni delle imprese, l’innovazione tecnologica e la gestione delle grandi trasformazioni in corso. “Vogliamo una Piccola Industria protagonista delle transizioni – digitale, energetica, ambientale – che stanno cambiando il modo di produrre”, ha spiegato Bianchi. Ha citato l’intelligenza artificiale, l’accesso al credito e il tema del passaggio generazionale: “Ci sono patrimoni di conoscenza ed eccellenze da proteggere, altrimenti rischiamo di perderli”.
Energia e credito: due emergenze da affrontare
Il costo dell’energia resta un problema enorme. “È alto per tutti, ma per le piccole imprese pesa ancora di più”, ha ammesso Bianchi. “È un’emergenza per l’industria e per il Paese”. Anche l’accesso al credito è una questione spinosa. Molte PMI fanno fatica a trovare i soldi per investire e crescere. “Serve una scelta forte da parte delle istituzioni”, ha detto, “perché senza soldi e senza persone qualificate non si va avanti”.
Il territorio, motore di crescita
Nei prossimi mesi Bianchi visiterà distretti industriali e filiere locali in tutta Italia. “Nei territori c’è una composizione industriale che fa crescere il Paese”, ha detto. Le PMI, ha aggiunto, sono anche protagoniste nel welfare e portano con sé una grande responsabilità sociale. “Girerò molto – ha promesso – per ascoltare chi ogni giorno sostiene l’economia reale”.
Un forum per far sentire la voce delle PMI
Tra gli obiettivi della nuova presidenza c’è il rilancio del Forum annuale della Piccola Industria. Bianchi vorrebbe trasformarlo in un punto di incontro vero tra imprese e istituzioni. “Vogliamo dire a politica e governo cosa serve davvero alla piccola e media industria”, ha concluso.
Adesso la sfida è passare dalle parole ai fatti. Nei prossimi mesi si vedrà se Bianchi saprà davvero mettere le PMI al centro delle strategie industriali italiane ed europee.
