Lindon: il legame sorprendente tra il budget culturale e lo sviluppo del cervello umano

Lindon: il legame sorprendente tra il budget culturale e lo sviluppo del cervello umano

Lindon: il legame sorprendente tra il budget culturale e lo sviluppo del cervello umano

Giada Liguori

Novembre 29, 2025

Torino, 29 novembre 2025 – Vincent Lindon, uno degli attori più apprezzati del cinema europeo, ha ricevuto oggi la Stella della Mole al Torino Film Festival, proprio nell’ultima giornata della rassegna. Il premio, consegnato dal Museo Nazionale del Cinema, arriva mentre Lindon lancia un messaggio chiaro: “Tagliare i fondi alla cultura vuol dire togliere bellezza, curiosità e sogni. In fondo, si riduce il cervello umano. È un vero crimine”, ha detto davanti a una sala attenta, poco prima di mezzogiorno, nella sala principale del Cinema Massimo.

Lindon: la cultura è il motore dei giovani

Durante l’incontro con i giornalisti, Lindon ha raccontato come negli anni si sia avvicinato sempre di più alle nuove generazioni. “Mi piacciono i giovani, ogni volta che posso parlo con ragazzini di tutte le età”, ha confessato seduto su una poltrona rossa accanto a Paola Malanga, direttrice del festival. “Sono intelligenti, veloci, creativi. Molto più di quanto lo eravamo noi alla loro età”. Per Lindon, chi si avvicina al cinema ha un talento “straordinario”, ma deve imparare a non farsi schiacciare dal pensiero dominante. Un invito a mantenere viva la propria voce, senza lasciarsi travolgere dalle mode del momento.

Torino, la prima volta e l’Italia vista da fuori

L’attore ha ammesso di non essere mai stato a Torino prima di oggi. “Non conoscevo la città”, ha sorriso. “Ma amo l’Italia perché qui c’è leggerezza”. Un aneddoto raccontato durante la conferenza ha strappato qualche risata: “In albergo non riuscivo ad aprire la finestra della mia camera al settimo piano. Ho pensato fosse come negli Stati Uniti, dove le finestre sono bloccate per evitare incidenti. Poi si è sbloccata e ho pensato: gli italiani sono meno paranoici, qui siamo liberi. Chi vuole farsi del male può farlo”. Una battuta amara, che però dà l’idea della libertà che Lindon ha sentito nel nostro Paese.

“En guerre”: il cinema che racconta la lotta

A Torino, Lindon ha presentato anche “En guerre”, film di Stéphane Brizé che parla delle lotte dei lavoratori di una fabbrica francese. “È un film che amo molto”, ha detto l’attore, “uno dei più belli a cui abbia preso parte. Purtroppo è ancora attualissimo”. La storia affronta il tema della precarietà sul lavoro, una condizione che – secondo Lindon – rischia di diventare la norma. “Sembra che siamo su una nave che prende acqua e cerchiamo di svuotarla con un bicchierino”, ha aggiunto con tono serio. “Faccio film anche per provare a cambiare qualcosa, anche solo un po’. Spero che un giorno i miei figli possano dire che ho fatto qualcosa di buono”.

Tagli alla cultura: un danno che pesa su tutti

Le parole di Lindon arrivano in un momento difficile per la cultura in Europa. In Italia come in Francia, i finanziamenti pubblici alla cultura sono di nuovo al centro del dibattito politico. Per l’attore, ogni taglio non è solo un danno economico, ma anche sociale: “Quando si toglie budget alla cultura”, ha ribadito, “si riducono le chance di sognare e di crescere come società”. Un messaggio che ha trovato eco tra chi lavora nel settore, presente al festival.

Applausi e applausi: il pubblico accoglie Lindon

La consegna della Stella della Mole ha scatenato un lungo applauso in sala. Tra il pubblico, tanti giovani studenti di cinema e appassionati. All’uscita del Cinema Massimo, alcuni hanno aspettato Lindon per una foto o un autografo. “È uno che dice quello che pensa”, ha detto Marco, 23 anni, studente torinese. “Fa piacere sentire qualcuno parlare così chiaro di cultura”.

Così il Torino Film Festival chiude la sua edizione 2025 con un messaggio chiaro: la cultura è un bene prezioso, da difendere e sostenere. E le parole di Vincent Lindon, tra ironia e amarezza, hanno raccontato bene lo spirito di questi giorni sotto la Mole.