Roma, 29 novembre 2025 – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato che giovedì prossimo porterà in Consiglio dei ministri il nuovo Testo unico dell’edilizia e delle costruzioni. L’annuncio è arrivato durante un collegamento video con il convegno sulla legge “Salva casa”, organizzato dalla Commissione urbanistica del Collegio dei geometri di Perugia. Secondo Salvini, si tratta di un passo fondamentale per mettere ordine in una materia frammentata da oltre venticinque anni, che ora “aveva bisogno di una cornice unitaria e quindi di una semplificazione”.
Testo unico dell’edilizia: ordine e tempi stretti
Il nuovo Testo unico dell’edilizia – che il governo conta di portare in Consiglio dei ministri il 5 dicembre – vuole mettere fine al caos normativo che ha da sempre caratterizzato il settore. “La legge delega sul Testo unico dell’edilizia e delle costruzioni – ha detto Salvini – punta a chiarire lo stato legittimo degli immobili e a definire con precisione interventi e strumenti”. Una necessità avvertita da professionisti e cittadini, spesso alle prese con regole confuse e applicazioni diverse da Comune a Comune.
Il ministro ha ribadito l’obiettivo di arrivare a fine mandato con il “Salva casa” pienamente operativo e applicato in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. “Sto lavorando con gli enti locali – ha spiegato – per evitare discrepanze nell’applicazione e garantire i diritti dei cittadini”.
La legge “Salva casa” e la spinta al mercato immobiliare
Nel suo intervento, Salvini ha sottolineato che la legge “Salva casa” non è un punto d’arrivo, ma è nata dalla vita reale di milioni di immobili “fuori mercato, non vendibili, non ristrutturabili e non abitabili a causa di piccole difformità interne che non intaccavano la qualità strutturale”. Una situazione che per anni ha bloccato compravendite e affitti.
“È stato un piccolo mattoncino di un puzzle che ha fatto ripartire compravendite e affitti”, ha detto il ministro. La semplificazione introdotta dal provvedimento ha infatti contribuito a dare più certezza a proprietari e operatori, rilanciando così il mercato immobiliare.
Soldi pubblici e privati per il piano casa
Un altro punto chiave riguarda le risorse economiche messe a disposizione dal governo. Salvini ha confermato che il piano casa parte con un fondo iniziale di 660 milioni di euro pubblici, ai quali si punta ad aggiungere risorse private attraverso formule innovative. “Ci sono fondi, ad esempio, da utilizzare con alcune formule nuove”, ha spiegato, lasciando aperta la porta a investimenti privati per ampliare gli interventi.
Tra le idee sul tavolo, il ministro ha citato le difficoltà dei giovani nel trovare casa. Si pensa a forme di affitto che possano funzionare come “una specie di anticipo sul prezzo di acquisto con riscatto finale, quasi un salvadanaio”. Un modello già usato in altri Paesi europei, che potrebbe aiutare i più giovani a superare gli ostacoli economici per comprare la prima casa.
Intesa con enti locali e prossimi passi
Salvini ha sottolineato l’importanza di lavorare a stretto contatto con Comuni e Regioni per evitare che la nuova legge venga applicata in modo disomogeneo. “Il mio obiettivo – ha detto – è arrivare a fine mandato con il ‘Salva casa’ che funzioni davvero, applicato allo stesso modo ovunque”.
Fonti vicine al ministero fanno sapere che la presentazione del Testo unico dell’edilizia sarà solo l’inizio di un confronto con professionisti e amministrazioni locali. Solo così si potrà capire se la riforma riuscirà davvero a semplificare la vita a cittadini e imprese.
Per ora, la data da segnare sul calendario è giovedì prossimo. Il Consiglio dei ministri si troverà davanti a un testo molto atteso da chi lavora nel settore delle costruzioni e che, nelle intenzioni del governo, potrebbe cambiare il volto della burocrazia edilizia in Italia.
