Roma, 29 novembre 2025 – Da lunedì prossimo, 16,3 milioni di pensionati riceveranno la loro tredicesima mensilità, quella somma extra che arriva come una boccata d’aria fresca prima di Natale. Entro fine anno, questa gratifica toccherà anche 19,7 milioni di lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che privato. In tutto, secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, saranno 36 milioni gli italiani coinvolti da questo pagamento. Un appuntamento che, ogni anno, fa la differenza per tante famiglie e rappresenta anche una voce importante per le casse dello Stato.
Tredicesima: quanti soldi in gioco e cosa significa per l’economia
Per la tredicesima del 2025 si parla di un impegno economico totale di 55,9 miliardi di euro lordi. Di questi, circa 42 miliardi finiranno davvero nelle tasche di chi li aspetta, mentre il resto, poco meno di 14 miliardi, andrà nelle casse dell’erario come getttito Irpef. Non si tratta quindi solo di un beneficio per pensionati e lavoratori, ma anche di un momento in cui lo Stato vede aumentare le entrate fiscali, proprio nel periodo in cui i consumi salgono.
A spiegare meglio è Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia: “La tredicesima è una vera e propria boccata d’ossigeno per milioni di famiglie, aiuta a sostenere i consumi natalizi. Però, va detto che una fetta importante di questa somma viene “mangiata” dalle tasse”.
Bonus extra: chi ci guadagna di più
Quest’anno, oltre alla tredicesima, arrivano anche alcuni bonus mirati. Tra questi, il noto “bonus mamme” e un’integrazione di quasi 155 euro per i pensionati Inps over 64 con una pensione annua sotto il minimo. Questi aiuti puntano a dare una mano a chi ha meno, per aiutarlo a far quadrare i conti.
Secondo i dati Inps, il bonus riguarda chi ha un reddito annuo lordo inferiore a 15.688 euro. “Un sostegno importante – spiegano dall’istituto – soprattutto in un momento in cui l’inflazione continua a pesare sulle spese di tutti i giorni”.
Dove si concentra la tredicesima: Roma in testa
Guardando alla distribuzione geografica, è la provincia di Roma quella con il maggior numero di beneficiari: ben 2,75 milioni di persone. Seguono Milano con 2,48 milioni, Napoli con 1,42 milioni e Torino con 1,4 milioni. Nelle province più piccole, invece, i numeri sono molto diversi: a Vibo Valentia i beneficiari sono circa 74.300, a Enna poco più di 71.500 e a Isernia intorno ai 43.650.
“Questi dati rispecchiano la distribuzione della popolazione italiana”, spiega Zabeo. “Le grandi città concentrano la maggior parte di lavoratori e pensionati”.
Non solo tredicesima: la quattordicesima per molti
Non finisce qui. Per circa 8 milioni di lavoratori privati di settori come agricoltura, alimentare, trasporti, commercio, turismo e pulizie, c’è anche la quattordicesima, che arriva a luglio. Questo extra spetta anche ai pensionati over 64 con redditi sotto il doppio del minimo annuo.
“Questa doppia mensilità aggiuntiva – dice un sindacalista del commercio – è un aiuto importante per chi ha guadagni medio-bassi”.
Natale: spesa stabile, ma più attenta
Per quanto riguarda i regali, la Cgia stima una spesa complessiva di circa 10 miliardi di euro per questo Natale. Una cifra più o meno stabile rispetto al 2024, ma che resta più bassa di circa un terzo rispetto a dieci anni fa. Molte famiglie stanno tagliando sul superfluo e approfittano delle offerte del Black Friday, ormai diventato un appuntamento fisso anche qui da noi.
“L’incertezza economica spinge a fare più attenzione”, osserva Zabeo. “La tredicesima è ancora fondamentale per tenere in piedi i consumi, ma le priorità sono cambiate”.
In definitiva, la mensilità extra resta una risorsa preziosa per milioni di italiani. Ma tra tasse e rincari, alla fine, solo una parte arriverà davvero sotto l’albero.
