Milano, 30 novembre 2025 – Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, ha deciso di rompere il silenzio. Venerdì sera, durante la trasmissione Quarto Grado su Rete4, è intervenuto in diretta per smentire le accuse di una presunta ossessione verso Alberto Stasi, l’ex fidanzato della vittima condannato a 16 anni di carcere. Collegato da casa, Sempio ha inviato un messaggio alla giornalista Martina Maltagliati, cercando di chiarire la sua posizione e rispondere alle insinuazioni emerse nel corso della puntata condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero.
In diretta: le parole di Sempio che vogliono mettere un punto
Mentre scorrevano immagini d’archivio e si tornava a parlare di un caso che tiene banco da anni, Sempio ha deciso di farsi sentire. “Quando è uscita l’intervista di Stasi alle Iene, avevo scritto ‘Stasi lo stanno facendo santo’. Fine”, ha detto, cercando di ridimensionare l’importanza delle sue parole passate. Secondo lui, nei suoi diari personali non ci sarebbero “grandi riflessioni” su Stasi, solo appunti brevi, annotati qua e là senza troppo peso.
L’unica eccezione riguarda alcuni quaderni biografici in cui ha raccontato la sua vita, anche il periodo tra il 2016 e il 2017, quando è stato coinvolto nell’inchiesta. Ma anche lì, ha precisato, il punto resta la sua esperienza, non Stasi. “L’ossessione per Stasi? No, la smentisco. A meno che non inizino a prendere cose a caso e attribuirle a lui”, ha ribadito nel messaggio letto in diretta.
Il Dna sotto la lente e le polemiche che non si fermano
Il caso di Garlasco è tornato al centro dell’attenzione nelle ultime settimane, soprattutto per le nuove discussioni sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e la sua possibile compatibilità con quello di Sempio. Alcune perizie parlano di un profilo compatibile, ma la difesa dell’indagato respinge ogni accusa. “È un atto di terrorismo psicologico”, ha detto l’avvocato Gian Luigi Lovati, commentando le indiscrezioni che sono circolate sui media.
A Quarto Grado sono stati ripercorsi i momenti chiave dell’inchiesta: dal ritrovamento del corpo di Chiara nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007, fino alla condanna definitiva di Stasi nel 2015. Eppure, restano aperti molti interrogativi sul ruolo di Sempio. Lui stesso, in una recente intervista, aveva ammesso: “La mano sul muro? Non lo so”. E sul Dna trovato sotto le unghie della vittima: “Mio? Forse, ma frequentavo la casa”, aveva spiegato.
Il post sul Piccolo Principe finito sotto accusa
Uno degli episodi più discussi riguarda un post pubblicato da Sempio su Facebook nel luglio 2020: un’immagine con citazioni tratte dal Piccolo Principe. Qualcuno ci ha letto un messaggio nascosto rivolto a Stasi. Sempio ha respinto l’interpretazione, parlando di “forzatura”. Secondo lui, sono solo collegamenti costruiti senza basi reali. “Quelle citazioni non avevano niente a che fare con il fidanzato di Chiara Poggi”, ha spiegato.
Nessuna ossessione, solo la voglia di difendersi
Durante la trasmissione, Sempio ha voluto ribadire la sua versione: nessuna ossessione per Stasi, solo la necessità di rispondere alle accuse. “Ho commentato Stasi solo quando lui ha rilasciato interviste pubbliche”, ha sottolineato. Il suo intervento è stato seguito con attenzione dagli ospiti in studio e dal pubblico a casa. Un gesto che, almeno nelle intenzioni, vuole chiudere una volta per tutte il capitolo delle speculazioni sulla sua presunta fissazione.
Il caso di Garlasco resta uno dei più intricati e dibattuti degli ultimi vent’anni. Le indagini vanno avanti, tra nuove perizie e vecchi dubbi. E mentre i riflettori non si spengono, Andrea Sempio prova a difendere la sua versione davanti a tutta l’Italia.
