Gasparri: un accordo storico con le banche per l’Irap?

Gasparri: un accordo storico con le banche per l'Irap?

Gasparri: un accordo storico con le banche per l'Irap?

Matteo Rigamonti

Novembre 30, 2025

Roma, 30 novembre 2025 – Si avvicina l’intesa sulla manovra fiscale, almeno stando a quanto ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. Questa mattina, tra un incontro e l’altro, ha fatto il punto sulla trattativa tra governo e banche. Al centro del dibattito c’è il rialzo dell’Irap per gli istituti di credito, una misura che nelle ultime settimane aveva acceso lo scontro tra maggioranza e settore finanziario. “Siamo soddisfatti: si va verso un aumento dell’Irap di due punti, non del 2,5% come si temeva”, ha spiegato Gasparri ai giornalisti nei corridoi di Palazzo Madama.

Irap sulle banche, la svolta a due punti

Il nodo più caldo resta la tassazione extra sugli utili delle banche, inserita nella legge di bilancio 2026. All’inizio si parlava di un balzo dell’Irap dal 3,5% al 6%, ma dopo una serie di incontri serrati si sarebbe trovata una via di mezzo: l’aumento si fermerà a due punti percentuali. “Continueremo a lavorare per trovare altre soluzioni che riguardano i flussi di cassa”, ha aggiunto Gasparri, lasciando capire che la partita non è chiusa.

A confermare l’intenso lavoro dietro le quinte sono fonti parlamentari: ieri notte c’è stato un vertice tra il Ministero dell’Economia, i big delle banche italiane e i capigruppo di maggioranza. Il governo vuole mettere mano alle casse senza però schiacciare troppo il sistema bancario, già sotto pressione per l’aumento dei tassi e la crescita dei crediti deteriorati.

Holding finanziarie escluse dalla tassa

Un altro aspetto chiarito nelle ultime ore riguarda chi pagherà davvero questa nuova tassa. “È stato precisato che l’Irap non si applicherà alle imprese che hanno partecipazioni finanziarie in altri settori”, ha spiegato Gasparri. In pratica, le holding che controllano società fuori dal mondo bancario resteranno fuori dalla stangata. Una precisazione chiesta a gran voce dagli industriali per evitare effetti a catena su gruppi che operano in più settori.

Anche l’opposizione aveva sollevato il problema durante l’esame in Commissione Bilancio. “Si rischiava di colpire aziende produttive che non c’entrano nulla con la finanza speculativa”, aveva detto ieri il senatore Pd Antonio Misiani.

Dividendi, in arrivo modifiche al sistema fiscale

Non si parla solo di Irap. Sul tavolo c’è anche la questione della tassazione sui dividendi delle banche. Gasparri ha anticipato che “si sta delineando una correzione che risponde alle nostre osservazioni”. Per ora nessun dettaglio ufficiale, ma sembra probabile una revisione delle aliquote per evitare che gli stessi redditi vengano tassati due volte e per garantire più equità tra chi riceve i dividendi.

“Aspettiamo i testi definitivi – ha sottolineato il capogruppo azzurro – è un tema molto complesso dal punto di vista tecnico e finanziario”. Solo allora si potrà capire davvero l’impatto delle modifiche. In ambienti governativi filtra comunque un certo ottimismo: la linea sarebbe quella di accogliere le principali richieste di Forza Italia e degli operatori, senza però rinunciare agli obiettivi di entrate fissati dal Ministero dell’Economia.

Tajani in prima linea, la maggioranza prova a tenere

Dietro la mediazione c’è soprattutto il lavoro del vicepremier Antonio Tajani, che nelle ultime settimane ha fatto da mediatore per evitare fratture nella maggioranza e rassicurare il mondo delle imprese. “Le soluzioni che si stanno trovando vanno nella direzione da noi indicata, soprattutto grazie all’impegno di Tajani”, ha ribadito Gasparri.

Il tempo stringe: la legge di bilancio deve essere approvata entro fine dicembre. Nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri per limare i dettagli. Nel frattempo, il clima tra governo e banche sembra meno teso rispetto a qualche giorno fa. Ma come sempre in queste trattative, la partita si deciderà all’ultimo emendamento.