Salvini: il ponte è una realtà, rifare la gara sarebbe un passo indietro

Salvini: il ponte è una realtà, rifare la gara sarebbe un passo indietro

Salvini: il ponte è una realtà, rifare la gara sarebbe un passo indietro

Giada Liguori

Novembre 30, 2025

Roma, 30 novembre 2025 – Torna al centro del dibattito il Ponte sullo Stretto di Messina dopo le parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Oggi ha ribadito che il governo vuole far partire i lavori nel 2026, nonostante le critiche della Corte dei Conti e le polemiche sui costi. “La gara c’è già stata, è stata fatta. I costi si riferiscono al 2025, non a dieci anni fa. Non perché il progetto sia cambiato, ma perché è cambiato il mondo”, ha detto Salvini durante un incontro con la stampa a Roma, poco dopo le 11.

Costi più alti, progetto fermo

Per il ministro, il progetto del Ponte resta quello di sempre, senza cambiamenti strutturali. “Anzi, migliora e continuerà a migliorare”, ha aggiunto. Il vero problema sono i prezzi delle materie prime: acciaio, cemento, energia che sono saliti molto. “Fare una nuova gara vorrebbe dire dire no al ponte”, ha detto Salvini, spiegando che i rincari sono legati alla situazione economica mondiale. “I costi non sono più quelli di dieci anni fa”, ha ribadito, sottolineando che l’obiettivo resta aprire i cantieri entro il 2026.

Un ponte per tutti, non solo per la difesa

Il ministro ha ribadito che il ponte non è solo un’opera per la difesa nazionale. “Non serve trovare scuse o giri di parole. Il ponte sarà utile a tutti: siciliani, avvocati, medici, studenti, turisti, agricoltori”. Ha però riconosciuto che servirà anche per far arrivare più in fretta mezzi militari e di soccorso. “Chiaramente sarà un aiuto anche per difesa, vigili del fuoco e mezzi militari”, ha precisato.

Restano però le perplessità della Corte dei Conti, un ostacolo da superare. Salvini ha ammesso che i lavori non partiranno entro la fine del 2025, come inizialmente previsto. “Invece di partire a novembre o dicembre di quest’anno, si farà nel 2026”.

Sostegno trasversale al progetto

Con Salvini c’è anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha rilanciato il valore simbolico e pratico dell’opera. “Sono d’accordo con Salvini. È stato un grande sogno di Berlusconi e va realizzato per rendere più forti i territori, collegare Sicilia, Calabria e tutta l’Italia”, ha detto Tajani nel pomeriggio durante una conferenza alla Farnesina. Ha poi sottolineato che è importante rispondere alle osservazioni degli enti di controllo. “È giusto rispondere punto per punto”.

I prossimi passi e il clima attorno al ponte

Il governo vuole risolvere le questioni tecniche e burocratiche nei prossimi mesi. Fonti del Ministero delle Infrastrutture confermano che si stanno confrontando con la Corte dei Conti per chiarire i punti critici e assicurare che tutto sia in regola. L’obiettivo resta aprire i cantieri nel 2026, con la definizione finale del progetto entro la primavera.

Intanto, il dibattito politico resta acceso. Ambientalisti e opposizione continuano a mettere in dubbio la sostenibilità economica e ambientale dell’opera. Dall’altra parte, i sostenitori puntano a ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. “Supereremo le perplessità”, ha confidato Salvini ai giornalisti in via Nomentana.

Reazioni sul territorio: speranze e dubbi

A Messina e Villa San Giovanni, le due sponde interessate, l’attesa si sente. Alcuni commercianti della zona portuale sperano in una ripresa grazie ai lavori. “Se davvero partono i cantieri nel 2026, qui cambierà tutto”, dice Pietro Russo, gestore di un bar vicino all’imbarcadero. Altri, invece, restano scettici. “Ne parliamo da decenni”, commenta una pensionata in fila alla posta.

Il confronto andrà avanti nelle prossime settimane, mentre il governo cerca di sciogliere gli ultimi nodi burocratici per dare il via a uno dei progetti più discussi degli ultimi anni.