Roma, 30 novembre 2025 – L’oceano nascosto di Encelado, la luna ghiacciata di Saturno, potrebbe essere un ambiente stabile dove la vita extraterrestre potrebbe trovare casa. A dirlo è uno studio dell’Università di Oxford, appena pubblicato su Science Advances, che ha rivisto i dati raccolti dalla missione Cassini – un progetto congiunto di NASA, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana, lanciato nel 1997 e concluso nel 2017. Secondo i ricercatori, questa scoperta apre nuove strade per capire se mondi simili possano ospitare forme di vita.
Calore anche al polo Nord: Encelado è ancora vivo
Fino a poco tempo fa, si credeva che Encelado emettesse calore soltanto dal polo Sud, dove Cassini aveva già scovato spettacolari “geyser” di vapore d’acqua. Ora invece emerge che anche il polo Nord sprigiona energia termica. Un dettaglio importante: vuol dire che il motore interno della luna funziona ancora ed è stabile. Tradotto: l’oceano sotterraneo resta liquido per lunghi periodi. “Questo risultato rafforza l’idea che Encelado possa mantenere condizioni adatte alla vita per tempi lunghissimi”, ha spiegato Georgina Miles, che ha guidato lo studio tra Oxford e il Southwest Research Institute.
Dieci anni di dati: energia pari a milioni di pannelli solari
Il gruppo ha messo a confronto le osservazioni del polo Nord fatte nel 2005 (in inverno) e nel 2015 (in estate). Da qui hanno stimato quanta energia si sposta dall’oceano sotterraneo – che si aggira intorno allo zero gradi – verso la superficie ghiacciata, che invece si raffredda fino a -223 gradi. Il risultato? Dal polo Nord escono circa 35 gigawatt di calore. Un valore che equivale all’energia prodotta da 66 milioni di pannelli solari o più di 10.000 turbine eoliche. “È davvero emozionante vedere come questi numeri confermino la stabilità dell’oceano nel tempo”, ha commentato Carly Howett, co-autrice e ricercatrice del Planetary Science Institute in Arizona.
Un oceano stabile, ma da quanto tempo?
Non è una sorpresa per gli scienziati trovare acqua liquida sotto chilometri di ghiaccio. La vera domanda è: da quanto tempo c’è quell’oceano? Solo se è stabile da molto tempo, dicono gli esperti, potrebbe aver favorito la nascita di organismi viventi. Per ora però non si sa quanto dura questa stabilità. “Capire da quando l’oceano esiste sarà il prossimo passo fondamentale”, ha detto Miles. Il team sta già lavorando a nuovi modelli per ricostruire la storia termica di Encelado.
Cassini, una missione che parla ancora
Anche se è finita otto anni fa, la missione Cassini continua a regalare scoperte. La sua immersione finale nell’atmosfera di Saturno ha chiuso un capitolo, ma i dati raccolti hanno rivoluzionato la nostra conoscenza delle lune ghiacciate del sistema solare. Encelado, in particolare, ha catturato l’attenzione di tutto il mondo scientifico grazie ai suoi getti d’acqua e alla presenza di molecole organiche nei pennacchi osservati. “Cassini ci ha lasciato un tesoro di informazioni che stiamo ancora scoprendo”, ha ammesso Howett.
Guardando avanti: nuove missioni su Encelado
Adesso si punta a nuove missioni dedicate proprio a Encelado e al suo oceano nascosto. L’idea è di raccogliere campioni più precisi dei getti d’acqua e di studiare direttamente la chimica di quell’oceano. “Solo così potremo capire davvero se ci sono le condizioni per la vita”, ha sottolineato Miles. Intanto, questo piccolo satellite di Saturno resta uno dei posti più promettenti del sistema solare nella ricerca di vita extraterrestre.
In attesa di nuovi dati, gli occhi della comunità scientifica sono puntati su Encelado. E chissà che proprio sotto quel manto di ghiaccio, lontano miliardi di chilometri dalla Terra, non si nasconda la risposta a una delle domande più antiche dell’umanità.
