Roma, 1 dicembre 2025 – Nel dibattito sulla manovra finanziaria 2026 spuntano, tra gli emendamenti presentati dai vari gruppi parlamentari, una serie di micro-norme pensate per sostenere settori e territori specifici, spesso con fondi dedicati. Un vero e proprio mosaico di proposte che, passando per cultura, agricoltura e istruzione, riflette le priorità locali e nazionali dei partiti.
Micro-norme e emendamenti: cosa c’è nel dettaglio
Tra le richieste più concrete c’è quella del senatore di Fratelli d’Italia, Matteo Gelmetti. Propone uno stanziamento di 10 milioni di euro a partire dal prossimo anno per creare il Museo nazionale del vino. L’obiettivo, si legge nella relazione allegata, è “promuovere, valorizzare e preservare il patrimonio culturale ed enologico italiano” e anche “sostenere la conservazione delle tradizioni vitivinicole”. Gelmetti sottolinea che questa iniziativa “potrebbe diventare un punto di riferimento per il settore e per il turismo legato al vino”.
Non è l’unica proposta legata alla memoria e all’identità territoriale. Dalla Lega arriva la richiesta, firmata dal senatore Marco Dreosto, di destinare 150mila euro nel 2026 per realizzare un Laboratorio didattico in occasione del cinquantesimo anniversario del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. “Vogliamo coinvolgere le scuole e i giovani in un percorso di memoria attiva”, ha spiegato Dreosto.
Agricoltura sotto i riflettori: la filiera della mozzarella di bufala
Tra gli emendamenti c’è spazio anche per la salvaguardia della filiera bufalina italiana. La senatrice di Fratelli d’Italia, Giovanna Petrenga, ha chiesto fondi per 500mila euro nel 2026 a sostegno di un settore che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con malattie degli animali e instabilità di mercato. “La mozzarella di bufala è un simbolo del nostro Made in Italy – ha ricordato Petrenga – e va tutelata con gli strumenti giusti”.
Sempre in tema di territorio, la Lega, con un emendamento a prima firma di Paolo Tosato, propone di trasferire al Comune di Caorle l’area “Falconera – Palangon”. L’obiettivo è favorire una gestione diretta da parte dell’ente locale di questa zona, vista come strategica per lo sviluppo turistico e ambientale.
Sport, università e cultura: risorse mirate
Sul fronte sportivo, il senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, ha chiesto un aumento di 5 milioni di euro per il Fondo dedicato al movimento sportivo italiano. Lotito ha anche proposto un rifinanziamento da 3 milioni per il 2026 del fondo per l’Erasmus italiano, che attualmente copre solo fino al 2025. Il programma offre borse di studio agli studenti universitari con basso reddito che partecipano a progetti di mobilità sul territorio nazionale. “Serve garantire continuità a queste opportunità”, ha sottolineato.
Non manca l’attenzione all’università nelle aree meno centrali. Il senatore azzurro Adriano Paroli ha chiesto uno stanziamento annuo di 400mila euro per il triennio 2026-2028, destinato a potenziare l’università della Valle d’Aosta. L’obiettivo è rafforzare l’offerta formativa in una regione spesso svantaggiata dalla distanza dai grandi centri accademici.
Matera e turismo digitale: investimenti per il futuro
Tra le proposte più importanti dal punto di vista economico c’è quella di Forza Italia, sempre con Lotito come primo firmatario: 23 milioni di euro nel triennio per sostenere Matera come “Capitale Mediterranea della Cultura e del dialogo 2026”. Un titolo che punta a consolidare il ruolo della città lucana come polo culturale internazionale.
Infine, Fratelli d’Italia chiede altri 13 milioni in tre anni per prolungare il programma Tourism Digital Hub, oltre la scadenza del finanziamento previsto dal Pnrr. L’obiettivo è mantenere attivo uno strumento digitale considerato fondamentale per promuovere il turismo italiano all’estero.
Un mosaico di interessi tra territori e politica
Mentre la discussione sulla manovra entra nel vivo nelle prossime settimane, queste micro-norme rappresentano – dicono molti osservatori parlamentari – “il termometro delle priorità dei territori”. Interventi piccoli, spesso poco visibili nel dibattito pubblico, ma capaci di lasciare il segno su settori chiave dell’economia e della società italiana.
