Euro in equilibrio: scambiato a 1,1597 dollari

Euro in equilibrio: scambiato a 1,1597 dollari

Euro in equilibrio: scambiato a 1,1597 dollari

Giada Liguori

Dicembre 1, 2025

Milano, 1 dicembre 2025 – L’euro parte la settimana senza grandi movimenti sui mercati valutari, restando praticamente fermo rispetto al dollaro statunitense. Nelle prime ore di scambio, la moneta unica viene trattata a 1,1597 dollari, con una variazione quasi nulla rispetto alla chiusura di venerdì (-0,01%). Più evidente, invece, il calo contro lo yen giapponese, che si porta a 180,42 yen, in discesa dello 0,4%. Un inizio che riflette le incertezze e l’attesa degli operatori in vista dei dati economici che arriveranno nei prossimi giorni.

Euro stabile sul dollaro: i mercati restano in stand-by

Nei trading floor di Piazza Affari e nelle principali borse europee, la giornata si è aperta all’insegna della prudenza. “Nel fine settimana non ci sono stati spunti particolari”, ha spiegato un analista di una banca d’investimento milanese. Gli occhi sono puntati soprattutto sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve, pronte a fornire indicazioni sulle politiche monetarie. Il cambio euro-dollaro, fermo a 1,1597, rispecchia questo clima di attesa: “Il mercato cerca di capire se si andrà verso un allentamento o un nuovo giro di vite sui tassi”, ha aggiunto la stessa fonte.

Euro in calo contro lo yen: la pressione sullo yen resta alta

Diverso il discorso sull’Asia. Il rapporto tra euro e yen ha subito una flessione dello 0,4%, scendendo a 180,42 yen. Dietro questo movimento ci sono anche le recenti parole della Bank of Japan, che ha fatto capire di voler mantenere una politica monetaria morbida ancora per un po’. Tuttavia, la volatilità dello yen rimane alta: “Gli investitori restano cauti dopo le turbolenze delle ultime settimane”, ha osservato un gestore di fondi di Londra. In Giappone, poi, il cambio euro/yen è seguito con attenzione dalle aziende esportatrici, preoccupate per eventuali oscillazioni improvvise.

Gli operatori aspettano i dati economici

Nei primi scambi della mattina, i volumi delle principali banche d’affari europee sono rimasti nella media. “Non ci aspettiamo grandi movimenti prima dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti”, ha detto un trader di Francoforte. Nei prossimi giorni arriveranno anche i numeri sul PIL dell’Eurozona e le nuove stime della BCE sull’economia europea. Questi appuntamenti potrebbero scuotere il valore dell’euro, sia contro il dollaro che contro lo yen. Per ora, però, regna la prudenza: “Molti preferiscono restare alla finestra”, ha ammesso un operatore romano.

Scenario internazionale ancora incerto

Il contesto globale resta pieno di incognite. Le tensioni in Medio Oriente e i dubbi sulla crescita mondiale continuano a influenzare le scelte degli investitori. Secondo gli analisti di una banca svizzera, “l’euro-dollaro potrebbe restare in un range stretto finché non arriveranno segnali chiari dalle banche centrali”. Anche in Asia si attende una mossa: la Bank of Japan dovrà decidere se intervenire per sostenere lo yen in calo.

Cosa significa per imprese e consumatori

Le oscillazioni del cambio si riflettono sull’economia reale. Per le aziende italiane che esportano, un euro stabile contro il dollaro è una buona notizia, perché dà certezza nei contratti. Diverso il discorso per chi importa materie prime dagli Stati Uniti: “Un euro debole rischia di far salire i costi”, ha spiegato il responsabile finanziario di una società chimica lombarda. Sul fronte dei viaggi e dei consumi, invece, le variazioni attuali non sembrano preoccupare più di tanto i consumatori.

Settimana decisiva: tutti gli occhi sulle banche centrali

In sintesi, l’euro parte senza scossoni, ma con diversi fattori da tenere d’occhio. Tutti guardano alle decisioni delle banche centrali e ai dati in arrivo. Solo allora si capirà se la moneta unica prenderà una nuova strada o continuerà a muoversi con la stabilità vista finora in questo inizio dicembre.