Milano, 1 dicembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha chiuso oggi in leggera discesa sulla piazza Ttf di Amsterdam, confermando una tendenza di stabilità che si è vista nelle ultime settimane sui mercati energetici europei. I contratti future con scadenza a gennaio sono scesi del 2,85%, fermandosi a 28 euro al megawattora (MWh). Un calo che, secondo gli operatori, è legato soprattutto al clima più mite del previsto e al buon livello delle scorte nel continente.
Temperature miti e scorte oltre il 75%: il quadro europeo
I dati diffusi nel pomeriggio mostrano che le scorte di gas in Europa restano solide: superano il 75% della capacità totale, pari a circa 865 terawattora (TWh). Un livello che, all’inizio di dicembre, viene considerato rassicurante dagli esperti. “Le temperature sopra la media stagionale hanno ridotto la domanda di riscaldamento, permettendo agli stoccaggi di restare alti”, ha spiegato un trader che opera ad Amsterdam. Nelle principali città del Nord Europa – da Berlino a Parigi – i termometri hanno segnato valori più alti rispetto alla media degli ultimi dieci anni.
Prezzi sotto controllo: calma dopo la tempesta
La chiusura di oggi a 28 euro/MWh mostra un mercato più tranquillo dopo i picchi di settembre e ottobre, quando le tensioni geopolitiche e i timori sull’approvvigionamento avevano spinto i prezzi oltre i 40 euro. “Il mercato sembra aver trovato un equilibrio, almeno per ora”, ha commentato un analista di Refinitiv. “Ma bisognerà vedere cosa succederà con l’arrivo dei primi veri freddi”. La volatilità resta contenuta: negli ultimi cinque giorni le oscillazioni non hanno mai superato il 4% in un solo giorno.
Importazioni in ripresa e domanda industriale più bassa
A influenzare i prezzi c’è anche il ritorno delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), soprattutto dai porti di Spagna e Francia. Secondo Gas Infrastructure Europe, nelle ultime due settimane l’Europa ha ricevuto oltre 2 miliardi di metri cubi di GNL, rinforzando le riserve. Sul fronte industriale, invece, la domanda resta prudente: molte aziende energivore hanno tagliato i consumi rispetto al 2022, complice il rallentamento dell’economia tedesca e i costi ancora elevati rispetto ai livelli pre-pandemia.
Operatori cauti in attesa del freddo vero
Tra chi lavora nel settore energetico si respira prudenza. “Siamo in una fase di osservazione”, ha raccontato un responsabile acquisti di una utility italiana. “Basta un’ondata di freddo improvvisa e lo scenario può cambiare in pochi giorni”. Le previsioni per la prima metà di dicembre indicano ancora temperature sopra la media in molte zone d’Europa, ma il rischio di colpi di scena non è escluso. Intanto, la Commissione europea tiene d’occhio gli stoccaggi e invita gli Stati membri a restare vigili.
Cosa significa per le bollette e i consumatori
Per le famiglie italiane ed europee, il calo del prezzo del gas potrebbe portare a un lieve sollievo sulle bollette nei prossimi mesi. Tuttavia, come ricordano le associazioni dei consumatori, i costi restano più alti rispetto al periodo pre-pandemia. “La situazione è migliorata rispetto all’anno scorso”, ha detto Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori, “ma le famiglie continuano a pagare tariffe più care rispetto al 2021”. Solo una stabilità duratura dei prezzi potrà davvero far tornare le condizioni a livelli più favorevoli.
Lo sguardo avanti: prudenza in vista dell’inverno
Guardando oltre dicembre, gli esperti invitano a non abbassare la guardia. L’arrivo del vero inverno potrebbe mettere sotto pressione sia le scorte sia i prezzi. Per ora, però, il mix di temperature miti e riserve abbondanti permette all’Europa di affrontare l’inizio della stagione fredda con una certa tranquillità. Resta da vedere quando e se il mercato dovrà fare i conti con nuove turbolenze.
