La verità dietro la lista degli abusi: un adolescente sotto l’influenza dei più grandi

La verità dietro la lista degli abusi: un adolescente sotto l'influenza dei più grandi

La verità dietro la lista degli abusi: un adolescente sotto l'influenza dei più grandi

Matteo Rigamonti

Dicembre 1, 2025

Roma, 1 dicembre 2025 – È stato individuato il presunto autore della “lista stupri” apparsa pochi giorni fa sul muro del bagno maschile del liceo Giulio Cesare di Roma: un ragazzo di 14 anni, studente del IV ginnasio. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato spinto da compagni più grandi. La vicenda ha scosso profondamente la comunità scolastica e ha acceso un acceso dibattito sulla sicurezza nelle scuole. Ora è al centro delle indagini della squadra mobile della Questura di Roma.

La lista sul muro: la scoperta e le indagini

Lunedì mattina, poco dopo le 8, un collaboratore scolastico ha visto una scritta sul muro del bagno dei ragazzi al secondo piano: un elenco con nomi e cognomi di otto ragazze e un ragazzo, accompagnato da una sigla chiara e inquietante. La lista è stata cancellata in poche ore, ma la notizia ha fatto subito il giro tra studenti e insegnanti. Fonti investigative raccontano che l’autore sarebbe un quattordicenne “facilmente influenzabile”, che avrebbe agito sotto la pressione di un gruppo di studenti più grandi. “È un ragazzino che si infiamma facilmente”, spiega chi lo conosce, lasciando intendere una certa fragilità già nota nella scuola.

La scuola risponde, ma il clima resta teso

La dirigente scolastica, Paola Senesi, sarà sentita in Questura nelle prossime ore. Nel frattempo, la scuola ha cercato di tranquillizzare famiglie e studenti, mettendo in luce l’impegno costante per la promozione della parità di genere e la lotta contro ogni forma di discriminazione. “Il liceo organizza molte attività per riconoscere la pari dignità tra uomo e donna, con grande partecipazione di studenti e insegnanti”, ha detto Senesi in una nota diffusa ieri pomeriggio. Però, nei corridoi del Giulio Cesare, l’atmosfera è ancora carica di tensione. I rappresentanti degli studenti hanno scritto una lettera aperta per esprimere il loro disagio: “Nella nostra scuola ci sono stati comportamenti che hanno fatto sentire molti di noi non ascoltati e non protetti. Abbiamo diritto a un ambiente sicuro e a una scuola che non si limiti a ‘tenere la facciata’, ma che affronti davvero quello che succede”.

Un gesto legato alle iniziative sulla parità di genere?

Chi indaga ipotizza che la scritta possa essere stata una reazione alle molte iniziative organizzate dal liceo negli ultimi mesi: convegni, flashmob, incontri sulla parità di genere e la prevenzione della violenza. “È possibile che la scritta sia nata come risposta alle attività che stiamo portando avanti con decisione”, ammette la dirigente. Anche alcuni insegnanti confermano che una parte degli studenti avrebbe reagito con disagio all’aumento delle attività di sensibilizzazione.

I social al centro del dibattito

La vicenda ha trovato eco anche sui social, dove molti studenti hanno mostrato solidarietà alle vittime e chiesto più trasparenza nella gestione della situazione. “Non basta cancellare una scritta dal muro”, ha scritto una ragazza su Instagram, “bisogna ascoltare davvero chi si sente in pericolo”. La discussione si è allargata anche tra i genitori: alcuni hanno chiesto incontri urgenti con la presidenza per capire quali misure sono state prese, altri temono per il clima che si respira tra i ragazzi.

Le indagini della Questura: cosa succede ora

La squadra mobile sta ascoltando studenti e personale scolastico per ricostruire la vicenda. L’obiettivo è capire chi ha spinto il quattordicenne a scrivere quella lista e se ci sono altri coinvolti. Per ora non ci sono denunce ufficiali da parte delle famiglie delle ragazze e del ragazzo citati, ma la situazione è in continua evoluzione. “Stiamo lavorando per garantire la sicurezza di tutti”, ha detto un funzionario della Questura.

Un campanello d’allarme per le scuole di Roma

Il caso del Giulio Cesare riporta sotto i riflettori il tema della prevenzione della violenza di genere tra i più giovani e l’efficacia degli strumenti che le scuole hanno a disposizione. Solo pochi giorni fa, in un altro istituto romano, era emerso un episodio simile. La città si interroga su come proteggere davvero gli studenti e come intervenire prima che gesti come questo lascino ferite difficili da rimarginare. Intanto, la comunità del Giulio Cesare cerca risposte concrete e un ritorno alla normalità.