Milano, 1 dicembre 2025 – Le Borse europee hanno iniziato la settimana in calo, con gli investitori che si tengono alla larga, in attesa di segnali più chiari dagli Stati Uniti. Questa mattina, lunedì 1 dicembre, Francoforte ha perso lo 0,7%, Milano lo 0,5%, Parigi lo 0,2% e Londra appena lo 0,04%. Anche a Wall Street il clima è di incertezza: i future mostrano ribassi con il Nasdaq a -0,7% e l’S&P 500 che scende dello 0,53%.
Aspettando i dati Usa: prudenza e incertezza
Gli operatori – dicono gli analisti di piazza Affari – preferiscono restare cauti. Questa settimana sono attesi dati importanti dagli Stati Uniti, come il rapporto sull’occupazione e gli indici ISM. “Serve un quadro chiaro sull’economia americana, solo allora potremo vedere movimenti più decisi”, commenta un gestore di una grande banca milanese. Nel frattempo, il sentiment rimane fragile, anche a causa degli ultimi indici PMI manifatturieri: in Germania e nell’Eurozona le cifre finali sono leggermente peggiori rispetto alle stime preliminari.
Cripto in picchiata, oro che risale
Non sono solo le azioni a far sentire il peso della tensione. Le criptovalute soffrono un duro colpo: il bitcoin lascia sul terreno il 4,8%, scendendo sotto quota 87.000 dollari. Un calo rapido che ha colto molti di sorpresa, abituati a oscillazioni ma non così veloci. “Il mercato cripto resta molto nervoso, condizionato dalle aspettative sui tassi e dalla volatilità globale”, spiega un trader a alanews.it. Dall’altra parte, l’oro si muove in controtendenza, salendo dell’1,9% a 4.245 dollari l’oncia: un chiaro segnale che la domanda di beni rifugio non cala.
Piazza Affari sotto pressione
A Milano, la mattinata è partita in salita… verso il basso. Tra i titoli più colpiti ci sono Prysmian (-3%), Leonardo (-2,6%), Azimut (-2,2%) e Nexi (-1,7%). Male anche Mps, che perde il 2,7% dopo le notizie sull’inchiesta della Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca, che a sua volta cede lo 0,5%. Proprio oggi Mediobanca tiene l’assemblea per allineare il suo esercizio a quello di Monte dei Paschi e valutare l’ingresso nel gruppo senese. “Il clima resta teso, gli investitori seguono da vicino le vicende giudiziarie e societarie”, racconta un operatore della City milanese.
Banche centrali e petrolio, occhi puntati su Tokyo e Opec+
A complicare il quadro è arrivato il messaggio del governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, che nella notte italiana ha aperto alla possibilità di un rialzo dei tassi nella riunione del 18 dicembre. Una prospettiva che ha raffreddato gli animi sui mercati asiatici e non solo. “Ogni segnale di stretta viene visto come un rischio per la liquidità globale”, spiega un economista di Tokyo.
Sul fronte materie prime, la decisione dell’Opec+ di lasciare invariata la produzione nel primo trimestre del 2026 ha spinto il prezzo del petrolio: il Wti è salito del 2% a 59,75 dollari al barile, mentre il Brent si è fermato a 63,58 dollari. Dietro il movimento ci sono sia le tensioni geopolitiche sia le aspettative sulla domanda futura.
Mercati europei, il futuro è un’incognita
In questo scenario, gli operatori parlano di un momento di attesa e prudenza. “Aspettiamo di vedere quale direzione prenderanno i mercati nelle prossime settimane”, dice un analista di Parigi. I prossimi giorni saranno decisivi: tra dati americani, mosse delle banche centrali e sviluppi geopolitici, chi investe dovrà muoversi con molta cautela. Per ora, la parola d’ordine è una sola: prudenza.
